La comunità diocesana, in occasione della prima domenica del nuovo anno liturgico, coincidente con l’inizio del Tempo liturgico di Avvento – periodo che la Chiesa Universale dedica al memoriale del primo avvento del Signore, nell’attesa della beata speranza per la sua ultima venuta, affinchè sia dato il definitivo compimento del Regno di Dio tra gli uomini – si è radunata nella chiesa Cattedrale di Acireale per rendere grazie al Signore perché, pur in un periodo di crisi per le vocazioni, Egli continua a parlare al cuore degli uomini, così facendo sentire la propria incessante ‘chiamata’. Egli ha detto, infatti: ‘La messe è molta, ma gli operai sono pochi! Pregate, dunque, il padrone della messe perché Egli chiami nuovi operai per la sua messe!’.
La comunità diocesana, dunque, rende lode al Signore, perché ancora una volta Egli ha voluto suscitare per la Chiesa sua sposa nuove vocazioni che, sia pure ancora ‘in germe’, devono essere ulteriormente ‘coltivate’ con la preghiera, lo studio ed il discernimento affinchè, illuminati dallo Spirito Santo, possano infine portare i frutti auspicati.
E’ proprio questo il senso del cammino del quale quattro giovani seminaristi, dopo avere ricevuto da qualche tempo l’ammissione agli ordini sacri, hanno questa sera percorso una tappa significativa verso la meta del sacerdozio ministeriale.
Nel corso di una solenne concelebrazione, presieduta dal vescovo mons. Antonino Raspanti, due giovani, Arturo Grasso e Andrea Grasso, sono stati, infatti, istituiti nel ministero di ‘Lettore’, mentre altrettanti, Rosario Pappalardo ed Andrea Sciacca, sono stati istituiti nel ministero di ‘Accoliti’.
La proclamazione della pericope evangelica del giorno con l’invito al cristiano a ‘vegliare’ nell’attesa del glorioso ritorno del Signore, il gioioso ‘Eccomi’ dei nuovi lettori ed accoliti in risposta alla chiamata del Signore e l’omelia del vescovo, introducevano il rito di ‘istituzione’ dei nuovi operai nella messe del Signore, rispettivamente per la proclamazione della Parola di Dio a tutte le genti e per il servizio all’altare, al fianco dei sacerdoti.
Il vescovo, poi, consegnava, rispettivamente, ai lettori il libro della Parola di Dio ed agli accoliti gli oggetti sacri per la celebrazione eucaristica; quindi pronunciava la preghiera di benedizione sui nuovi ‘istituiti’ e sul ministero che costoro si apprestano a compiere.
Nando Costarelli