Catania / “Experimentum” sui padrini sospesi, perché e cosa cambia?

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battesimo padrini madrine

Don Giuseppe Longo, direttore dell’ Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi di Catania, racconta i motivi alla radice del decreto ad experimentum e ad triennium di sospensione della figura di padrini e madrine, vigente dal 2021. La curia catanese, guidata fino a pochi mesi fa da Mons. Salvatore Gristina, ha intrapreso un indirizzo pastorale volto alla rivalutazione del ruolo spirituale ricoperto dai padrini, spesso dettato da mera formalità. Ci siamo chiesti quali siano le cause di questa proposta. Ma soprattutto quali effetti possa sortire nelle famiglie fermamente ancorate alla tradizione, come eventuali “migrazioni” verso parrocchie limitrofe alla diocesi catanese. Don Roberto Strano, direttore dell’Ufficio liturgico di Acireale, attesta la diversa prospettiva assunta dalla Diocesi di Acireale sulla storica figura di padrini e madrine.

Diocesi di Catania / Cause e effetti dell'”experimentum” sui padrini: perchè nasce il decreto

“Questa decisione non nasce per volere esclusivo di Mons. Gristina, ma è stata deliberata dal presbiterio quasi all’unanimità. Anche il Consiglio pastorale diocesano è stato interpellato. E’ emersa dunque una situazione dove la maggioranza del clero catanese ha espresso questa posizione. La motivazione dell’ ‘experimentum’ è esclusivamente di natura pastorale. Tradizionalmente le famiglie nominano padrini e madrine al momento del battesimo e della cresima e successivamente ‘spariscono’ dalla vita del battezzato/cresimato e da quella cristiana.

La loro figura appare spesso associata al regalo, limitata alla veste ‘sociale’ piuttosto che a quella di accompagnatore di una maturazione spirituale. Questo è il motivo alla radice della loro temporanea sospensione. L’ufficio catechistico ha voluto ‘sensibilizzare’ su questo aspetto per il recupero della figura del padrino e della sua importanza nel cammino pastorale”.

Diocesi di Catania / Cause e effetti dell'”experimentum” sui padrini: rivalutare padrini e madrine

“Tra tre anni scade l’ ‘experimentum’. Durante i tre anni di sospensione si era pensato di tenere corsi, soprattutto a carico dell’Ufficio catechistico, per una rivalutazione della figura del padrino/madrina quale accompagnatore nella vita spirituale del candidato al battesimo o alla cresima”. 

Diocesi Catania / Cause e effetti dell'”experimentum” sui padrini: la scelta della loro figura

madrina diocesi experimentumDal mio punto di vista posso dire che alcuni genitori richiedono alla chiesa nel battesimo e nella cresima lo stesso candidato. Non c’è mai stata un’obbligatorietà da parte del codice di diritto canonico prima. Vi era tuttavia una tradizione per cui un testimone, cioè qualcuno maturo nella fede, presentava un candidato per il percorso di formazione spirituale del bambino/ragazzo. Da diversi anni, invece, è la famiglia stessa che se ne fa carico. Si è riscontrato che venivano indicati padrini/madrine che non rispecchiavano il ruolo in comunione con la chiesa, necessario per testimoniare un’unione con questa”.

Le famiglie più tradizionaliste continuano a fare esplicita richiesta di questa figura?

Sì, alcune più tradizionaliste richiedono la figura del padrino/madrina, ma attualmente non è possibile concederlo perché dobbiamo attenerci a queste indicazioni. Non so se saranno mantenute o meno dal nuovo arcivescovo Mons. Luigi Renna: dipenderà dal nuovo indirizzo pastorale che vorrà intraprendere“.

Si è registrato un fenomeno “migratorio” da parte di alcune famiglie dalla diocesi di Catania ad altre in cui non vince il decreto?

Quello di spostarsi è un problema legato a chi lascia e chi accoglie. Chi accoglie dovrebbe richiedere il nullaosta alla parrocchia di appartenenza. Ad oggi questi non vengono rilasciati a cuor leggero e ciò dipende dal fatto che il parroco viene messo di fronte ad una situazione di rispetto dei decreti vigenti nella nostra diocesi. Il rilascio di un nullaosta risulta dunque difficile da ottenere. Potrebbe verificarsi l’accoglienza in altre diocesi ‘bypassando’ le indicazioni. Questo è un problema riguardante chiaramente chi accoglie la possibilità di celebrare battesimi con padrini e madrine. Lo spostamento è possibile, ma è soggetto al rilascio del nullaosta dalla diocesi Catania”.

Accogliere e riqualificare: il binomio della diocesi di Acireale

Don Roberto Strano descrive l’impatto che il decreto ha avuto nella diocesi di Acireale nella quale non vige l’experimentum ad triennium. Questa ha registrato negli ultimi mesi un incremento di famiglie che “migrano” da Catania per richiedere di battezzare e cresimare i figli con padrini e madrine nelle parrocchie del territorio. Dichiara: “Molte famiglie scelgono di battezzare i bambini altrove, fuori dalla diocesi di Catania, ricevendo il nullaosta del parroco per avere la figura del padrino e della madrina. Noi accogliamo, previa nullaosta del parroco competente, per non eliminare queste figure molto radicate nella nostra cultura. Oltre l’antichissima origine che ha nella chiesa sin dagli inizi nella tradizione cristiana, è radicato soprattutto nella nostra cultura del Sud e della Sicilia.

Dal mio punto di vista forse sospendere una figura risulta molto più facile che impegnarci concretamente nella sua formazione. Ad esempio negli incontri pre-battesimali a cui prendono parte i genitori potrebbero partecipare anche padrini e madrine, dove si può spiegare loro il significato del ruolo che sono chiamati a ricoprire. Lungi dall’essere una mera ‘comparanza’: padrini e madrine dovrebbero essere un accompagnatore del cammino spirituale e sacramentale del ragazzo”.

Graziana Caruso

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