La diocesi di Acireale ha celebrato lunedì 7 marzo il Giubileo del Mondo della Scuola e di tutti gli Educatori; all’evento, presieduto dal vescovo Raspanti, erano presenti oltre duecento partecipanti tra presidi, insegnanti, educatori, personale ATA e alunni.
Questo Giubileo è stato un’importante opportunità per saldare il legame tra scuola e comunità ecclesiale, in uno spirito di crescita e condivisione per il bene dei ragazzi affidati all’universo educativo.
Il giubileo del mondo della scuola e di tutti gli educatori
Il giubileo del mondo della scuola e di tutti gli educatori è uno dei maggiori appuntamenti giubilari, poiché coinvolge uno dei più grossi comparti sociali.
Se per pellegrini di speranza, come ha ricordato Papa Francesco nell’incontro con Aimc, Uciim e Agesc, si intendono “tutte le persone che cercano un senso per la propria vita e anche coloro che aiutano i più piccoli a camminare su questa strada” è fondamentale dare il giusto valore a coloro che nella scuola investono tempo ed energie, oltre che preparazione ed amore.
“Un buon insegnante – ha ancora proseguito il Santo Padre- è un uomo o una donna di speranza, perché si dedica con fiducia e pazienza a un progetto di crescita umana. La sua speranza non è ingenua, è radicata nella realtà, sostenuta dalla convinzione che ogni sforzo educativo ha valore e che ogni persona ha una dignità e una vocazione che meritano di essere coltivati“.
Il rito della Statio
I momenti giubilari hanno avuto inizio con il rito della Statio, celebrata dal vescovo Raspanti nella Basilica di San Sebastiano, dalla quale è poi partito il corteo.
Fin dal primo momento dell’appuntamento giubilare l’invito è stato quello di pregare insieme, ma anche di rivolgere il pensiero verso coloro che tutti i giorni si incontrano nei corridoi della scuola e dentro le sue classi: i ragazzi che alla scuola affidano il proprio futuro ma anche le proprie preoccupazioni ed i propri desideri.
Come si è ricordato nel cuore di ciascuno c’è uno spazio in cui racchiudere la speranza, che è attesa del bene e desiderio di felicità. Il domani, soprattutto per i giovani affidati alle mani degli insegnanti, è anche l’ignoto che prende forma giorno dopo giorno. Alle speranze del futuro collaborano anche coloro che formano ed educano gli alunni.
Con la lettura della bolla di indizione del Giubileo, “Spes non confundit”, si è concluso il momento della statio e si è dato il via alla processione verso la Basilica Cattedrale di Acireale, dove si è attraversata simbolicamente la porta di ingresso e si è dato inizio alla Celebrazione Eucaristica.
Insieme al vescovo hanno concelebrato don Orazio Sciacca, don Giuseppe Pavore, don Gaetano Pappalardo e don Rosario Pappalardo, sacerdoti impegnati nell’insegnamento della religione cattolica in alcuni istituti sul territorio diocesano.
Il vescovo Raspanti ringrazia il mondo della scuola
Nel corso della sua omelia il vescovo Raspanti ha avuto modo di ringraziare il comparto scuola in ogni sua componente, dal personale ATA ai docenti e gli educatori.
A loro si è rivolto con queste parole: “Cari fratelli e sorelle del mondo della scuola il mio ringraziamento a voi che siete qui, ma anche ai vostri colleghi che sono stati impossibilitati alla partecipazione.
Ciascuno di voi ha un ruolo cruciale nella vita dei giovani poiché avete la possibilità di dare profondità alla vita dei ragazzi che vi sono stati affidati.
Credo molto nel vostro ruolo, comprendo come a volte non sia sufficientemente valorizzato, ma è di importanza enorme e sarebbe fondamentale che si tornasse a capire che la società del domani passa tramite le mani di chi nella scuola mette tutto il suo impegno.
Chi vi è affidato deve crescere attraverso un’educazione sana che mira alla persona nella sua interezza. È importante che i giovani abbiano dentro di loro un DNA fatto di buoni propositi che li tengano lontani dalle attrazioni del male: mai come oggi c’è bisogno di essere educati alla cultura, ma anche al buon vivere civile.
Il ruolo degli insegnanti e degli educatori non può essere sminuito: tutta la società si affida al vostro operato per un futuro sempre migliore. Abbiamo bisogno di persone di cultura, ma anche con un’affettività sana ed a voi tocca un lavoro fatto di collaborazione con le famiglie affinché questo diventi realtà. Avete una missione importante, che non dovete mai dimenticare di portare avanti al massimo delle vostre forze e capacità.
Con grande fiducia e speranza prego per voi, affinché possiate avere generosità di cuore, intelligenza, bontà e crescente spirito di sacrificio verso coloro che vi sono affidati.
Possano i nostri giovani, tramite voi, avere gli orizzonti aperti e tornare a sperare“.
Le conclusioni del Giubileo affidate alla professoressa Condorelli
A concludere il momento delle celebrazioni è stato il messaggio della professoressa Barbara Condorelli, direttrice IRC Acireale.
“In una società sempre più complicata, disorientata, spesso disumana e impaurita dalle guerre e dai conflitti che oggi invadono diverse parti del mondo, vivere oggi questa esperienza significa per tutti noi educatori riaccendere la speranza di un mondo realmente convertito all’Amore e alla pace. In questa conversione l’educazione gioca un ruolo fondamentale, rappresenta sempre di più la strada maestra e quella forza impetuosa che cambia il cuore e la mente di chi, con libertà si lascia educare“.
Ha continuato: “Educare è generare futuro e questo futuro si radica nell’oggi, nelle nostre realtà educative, nelle nostre scuole fatte di volti, relazioni, sogni e fatiche. Un futuro però che non può tralasciare il ruolo della memoria, di tutti coloro che hanno creduto che educare è veramente generativo ed è il più grande gesto di amore che un adulto possa fare nei confronti delle giovani generazioni“.
Ha infine concluso: “Questo Giubileo ci chiama a rimettere al centro la persona, a ricostruire l’alleanza educativa tra studenti, insegnanti, famiglie ed istituzioni e a riscoprire come pellegrini in compagnia di Gesù Risorto la bellezza dell’educare come atto di amore e di speranza”.
Chiara Costanzo