Diocesi di Acireale / Il Prefetto Ruffini in dialogo col Clero sul tema della comunicazione

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Ancora appuntamenti che riportano Acireale al centro della ribalta nazionale, rivelandola come una comunità viva e capace di accogliere tra le sue realtà personaggi di varia estrazione e di certa cultura: martedì 18 marzo la diocesi acese ha ospitato il Prefetto per la comunicazione della Santa Sede, il dottor Paolo Ruffini, che ha tenuto una serie di interessanti incontri nel corso della giornata.

Dopo il dibattito su “Chiesa in uscita” e corridoi umanitari ancora grandi nomi del panorama culturale italiano tornano ospiti del vescovo Antonino Raspanti e della sua diocesi, arricchendo il già ampio cartellone di eventi formativi della Città dei Cento Campanili.

Acireale accoglie quindi il Prefetto per il dicastero della Comunicazione della Santa Sede per poter offrire un’occasione di confronto su un tema tanto scottante come quello del digitale.

Il Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede

Fortemente voluto da Papa Francesco, notoriamente abile comunicatore e promotore di notizie date nella trasparenza e con trasversalità, il dicastero per la comunicazione viene istituito con Lettera Apostolica nel giugno del 2015 in forma di Motu Proprio.

E’ uno dei dicasteri più “giovani” del Vaticano, nel quale sono confluiti i principali organismi di comunicazione: Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, Sala Stampa della Santa Sede, Tipografia Vaticana, Servizio Fotografico, L’Osservatore Romano, Libreria Editrice Vaticana, Radio Vaticana, Centro Televisivo Vaticano, Servizio Internet Vaticano.

Il Dicastero si occupa anche del canale Twitter del Sommo Pontefice (@pontifex), del sito web istituzionale della Santa Sede (www.vatican.va), del canale Instagram del Papa (@franciscus) e, nell’eventualità della nascita di nuove realtà media, anche di queste nuove presenze.

I Superiori del Dicastero per la comunicazione sono il Prefetto, il dottor Paolo Ruffini, ed il segretario monsignore Lucio Adrian Ruiz.

Chi è Paolo Ruffini 

Paolo Ruffini, classe 1956, nasce a Palermo dove vive i primi anni della sua infanzia e che lascerà per trasferirsi a Roma coi genitori.

Nel 1978 inizia la sua attività professionale al “Mattino di Napoli” per poi spostarsi, due anni dopo, alla sede romana della testata giornalistica. Nel 1986 entra a far parte della redazione de “Il Messaggero”, di cui sul finire degli anni ’80 diventa inviato politico e poi notista. Dieci anni dopo il suo ingresso in redazione diventa vice direttore del giornale.

Nel 1996 viene nominato direttore del Giornale Radio Rai e qualche anno dopo diventa direttore di Radio Uno. Negli anni della sua direzione nascono moltissime trasmissioni ancora oggi ricordate come “Con parole mie” e “Zona Cesarini”. Agli inizi del 2002 dirige Rai 3 e vede nascere programmi come “Ballarò” e “Che tempo che fa”.

Successivamente, dal 2011 viene assunto come direttore di LA7 e LA7d. E’ il 2014 quando approda a TV2000 e Radio InBlu, di cui curerà ancora una volta la direzione.

Il 5 luglio 2018 papa Francesco lo nomina Prefetto del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede.

Paolo Ruffini incontra il clero acese 

I primi a beneficiare della presenza del Prefetto Ruffini ad Acireale sono stati i sacerdoti della diocesi che, riuniti nella sala conferenze del Seminario Vescovile di Acireale, hanno potuto seguire una Lectio Magistralis sulla comunicazione oggi dal tema “Abitare il digitale: la pastorale dei sacerdoti sui social”.

L’incontro introdotto da don Vittorio Rocca e coadiuvato da don Arturo Grasso, direttore dell’ufficio Comunicazioni sociali della diocesi, si è svolto in occasione dell’incontro di formazione del Clero.

Come si evince è sempre più importante oggi saper abitare gli spazi del web e farlo significa anche saperne riconoscere i contorni ed i giusti contenuti da condividere. Il Prefetto si è infatti soffermato su alcuni punti cardine nel suo discorso ai prelati in attento ascolto.

“È tempo di ripartire con una nuova consapevolezza: l’ambiente digitale è una terra di missione e ci interpella a cambiare linguaggio. Tutti siamo missionari digitali, chiamati a essere tessitori di comunione, capaci di accogliere l’altro e di guardare oltre le nostre reti di sicurezza”.

Ha poi continuato:“dobbiamo testimoniare con umiltà un nuovo modo di esserci, senza dimenticare l’importanza dell’incontro fisico. La vera rivoluzione non è solo tecnologicamente, ma è quella del cuore: riscoprire il noi, perché solo insieme possiamo dare senso e direzione al mondo che abitiamo”.

comunicazione prefetto Acireale

Il punto: “Comunicare per ricostruire la comunione e la condivisione”

“Viviamo un tempo di passaggio epocale, una grande sfida che ci chiama a riscoprire la bellezza e la straordinarietà della nostra epoca”.

Ha introdotto così la riflessione il dottor Ruffini, per poi continuare: “non possiamo sottrarci al nostro tempo: siamo nell’oggi e, come cristiani, siamo chiamati ad abitarlo con consapevolezza e responsabilità. Il mondo digitale è ormai uno spazio di vita, un luogo in cui si intrecciano verità e disinformazione, opportunità e rischi. Non può essere lasciato alla logica fredda del mercato e del marketing, ma va riportato alla sua vocazione più autentica: la costruzione di relazioni vere”.

Il Prefetto ha poi sottolineato l’importanza della corresponsabilità dei sacerdoti nel creare spazi di comunione e condivisione.
“Sta a noi co-creare e ricreare questi spazi nella logica della comunione, affinché diventino luoghi di incontro e di crescita, anziché di isolamento. Il digitale non è statico, ma in continuo cambiamento: dobbiamo abitarlo con discernimento, orientandolo verso il bene”.

Si è poi soffermato sull’importanza dell’uso consapevole e responsabile degli strumenti tecnologici:“Come Chiesa, abbiamo la responsabilità di educare a un uso consapevole e responsabile di questi strumenti, superando l’individualismo e riscoprendo il valore della comunità. La Chiesa è presente ovunque ci sia l’uomo: anche nei social, che sono ambienti nei quali ci si può perdere, ma anche ritrovare, nella novità dell’incontro”.

In dialogo con i Seminaristi 

La necessità di saper abitare il mondo dei social è quanto mai fonte di domande anche per i giovani seminaristi della nostra diocesi.
Nativi digitali, sicuramente più abituati dei loro predecessori al mondo del web, si trovano comunque a chiedersi quale sia il modo migliore per la trasmissione della loro vocazione negli ambienti dei social.

La paura di essere oggetto di scherno da parte degli haters o, peggio ancora, oggetto di dibattito da parte dei cosidetti “leoni da tastiera” li spinge spesso a restare nelle retrovie della comunicazione digitale, garantendo da un lato una dignità evangelica al loro cammino ma dall’altro rischiando di non essere buoni evangelizzatori nel mondo di oggi.

Il dialogo, libero e costruttivo, nel quale si sono scommessi anche attraverso il confronto di opinioni ha aperto al desiderio di una presenza reale che possa essere da stimolo anche a nuove forme di vocazione ed evangelizzazione.

Presenti all’incontro anche i formatori dei giovani seminaristi: don Giovanni Mammino e don Raffaele Stagnitta, rispettivamente rettore e vice rettore, e don Gaetano Pappalardo, direttore spirituale del Seminario.

A conclusione dell’incontro con i seminaristi il Prefetto ha poi raggiunto la Biblioteca Zelantea, che ha avuto modo di visitare prima di iniziare il convegno sul tema Diritto di cronaca e libertà di espressione: il giornalismo a servizio dell’uomo”, nel quale si è confrontato con il giornalista Concetto Mannisi.
Nel corso dell’ultimo incontro tenuito ad Acireale il Prefetto
ha avuto modo di evidenziare come l’importanza di una comunicazione cristallina permetta di dare oggettività ai fatti e credibilità alle notizie, dando così il giusto valore anche alla pratica giornalistica.

Chiara Costanzo