La città di Acicatena ha accolto sabato 28 dicembre, per la prima volta nella storia della diocesi di Acireale, il corpo di Santa Lucia, patrona del borgo siciliano. La diocesi di Acireale, insieme a quelle di Siracusa e Catania, è stata tra le tre realtà diocesane a poter ospitare le sacre spoglie della martire siciliana Lucia, abitualmente venerate nel Santuario omonimo a Venezia.
Ad accompagnare il corpo della Santa Martire anche il vescovo di Siracusa, monsignor Francesco Lomanto, che ha concelebrato la Santa Messa. Presenti anche numerosi sacerdoti della diocesi acese.
Le sacre spoglie, accolte sul sagrato della chiesa di Santa Lucia, retta da don Gaetano Pulvirenti, sono state esposte alla venerazione insieme al simulacro della santa martire. Acicatena è stata la penultima comunità siciliana ad accogliere Santa Lucia, seguita da Catania e preceduta dalle comunità di Siracusa, Carlentini e Belpasso.
Santa Lucia resterà nella sua Sicilia sino al 30 dicembre, concludendo con la tappa catanese questi quindici giorni di pellegrinaggio e preghiera attorno al suo corpo.
Il saluto della sindaca Margherita Ferro
A portare il saluto da parte delle Istituzioni è stata la sindaca Margherita Ferro, primo cittadino del comune catenoto che, ringraziando le autorità civili, militari e religiose intervenute, ha voluto sottolineare l’importanza dell’accogliere il corpo di Santa Lucia nella comunità catenota.
“Il corpo di Santa Lucia martire e padrona della luce, simbolo universale di fede, coraggio e amore amore verso il prossimo, giunge ad Acicatena da Venezia. Questa visita rappresenta un evento che va oltre la semplice dimensione religiosa: è un’occasione per riflettere sul valore delle nostre radici e sulla forza dei legami spirituali che uniscono le nostre comunità cristiane. La presenza del corpo della Santa è un segno tangibile di unità e condivisione, capace di rafforzare il senso di appartenenza della nostra tradizione e infondere speranza per il futuro“.
Ha poi proseguito la sindaca: “Santa Lucia con il suo martirio ci ricorda il valore della fede, vissuta con fermezza e generosità. La sua luce che squarcia le tenebre ci invita ad essere strumenti di pace e di amore”.
Nel suo messaggio iniziale ha ancora ricordato che la devozione verso Santa Lucia ad Acicatena ha radici antiche: al dodicesimo secolo si fa risalire la prima chiesa dedicata alla martire. Al 1666, ha ancora detto la professoressa Ferro, si riconducono le prime documentazioni ufficiali della festa, nella quale si portava in processione una statua contenente una reliquia della martire siracusana, realizzata dal canonico Francesco Strano.
Ha infine concluso la sindaca Ferro: “Oggi come ieri Acicatena continua a essere una città che guarda al futuro, senza dimenticare le proprie radici e la propria fede: con speranza e responsabilità affrontiamo il nostro cammino e ci affidiamo alla protezione di Santa Lucia”.
L’omelia del vescovo Raspanti
Accorata l’omelia del vescovo di Acireale, che ha rivolto ai fedeli presenti parole di conforto ed esortazione al bello.
“La festa è sinonimo di abbondanza e gioia, ma non possiamo dimenticare le vicende drammatiche che hanno spesso segnato l’umanità” – ha detto il vescovo Raspanti– “La storia di Lucia, martire della fede, è emblematica: da sempre, la persecuzione accompagna coloro che si oppongono alle ingiustizie e vivono nella verità. Il messaggio di Lucia ci invita a operare con rispetto e lealtà verso gli altri, valori essenziali per una convivenza autentica”.
Ancora prosegue il prelato: “Celebrare un martire non significa soltanto volgere lo sguardo al passato, ma testimoniare la luce della fede nel presente. È un’occasione, oggi, per riflettere sulle ambiguità della nostra società, dove, accanto agli ideali di pace e amore, spesso troviamo complicità con i poteri oppressivi, che portano a mettere da parte, perseguitare o emarginare chi cerca di vivere nella giustizia: sul lavoro, in famiglia, o nel rapporto con lo Stato.
La Sicilia, la nostra terra, vive una contraddizione profonda: da un lato ha dato i natali a grandi testimonianze di santità che hanno seguito Cristo con coraggio, dall’altro ha visto la loro uccisione per mano di chi non ha voluto accettare il loro messaggio”.
Ha poi concluso: “Rivolgiamo quindi ai santi la nostra preghiera: che ci aiutino a portare giustizia e verità sulle nostre labbra, nei nostri pensieri e nei nostri sentimenti“.
La visita di Santa Lucia nell’anno Luciano di Siracusa
Il vescovo Lomanto, che ha accompagnato la sua diocesi nel cammino di grazia che è stato l’Anno Luciano, ha auspicato che il percorso intrapreso possa portare a sentieri di bellezza.
Così si è espresso nella lettera pastorale con la quale ha aperto quest’anno particolare che è andato dal 13 dicembre 2023 al 20 dicembre 2024: “Guardando a Lucia anche la nostra Chiesa può percorrere lo stesso sentiero di dialogo, di povertà, di accoglienza e di rispetto verso ogni uomo. A ciascuno è richiesto di compiere un cammino personale di fede, vero e profondo, per accogliere Dio, vivere con Lui e testimoniarlo di fronte alle sfide odierne e ai segni dei tempi”.
Chiara Costanzo