La consacrazione di un giovane è un segno di grande speranza e fiducia nel futuro per la vita della Chiesa. È quello che in questi giorni sta provando la nostra Chiesa locale dopo l’ordinazione diaconale di due alunni del Seminario: la consolante percezione di appartenere ad una Chiesa viva, che guarda avanti con fede perché il suo Signore continua a chiamare e non fa mancare i ministri che la servano.
I due giovani ordinati diaconi da Mons. Raspanti lo scorso 19 ottobre nella Cattedrale di Acireale sono Salvatore Di Mauro, della parrocchia “S. Maria delle Grazie” di Acireale (nella foto a destra) e Gianluca Spada, della parrocchia “S. Maria delle Grazie” di Linguaglossa (a sinistra). Il rito di ordinazione si è svolto in maniera sobria ed è stato partecipato da tanti sacerdoti, amici e parenti degli ordinandi provenienti dalle loro parrocchie e dagli ambienti dove sono cresciuti o hanno svolto il tirocinio pastorale.
I due novelli diaconi hanno una significativa storia alle spalle. Salvatore Di Mauro, 31 anni, è cresciuto ad Acireale e negli anni giovanili ha trovato il suo punto di riferimento spirituale nella Basilica S. Sebastiano. Ha svolto diversi lavori fino a quando, corrispondendo alla chiamata divina, ha iniziato il cammino di discernimento in Seminario nel 2007. Percorso simile per Gianluca Spada. Originario di Linguaglossa, 30 anni compiuti da un mese, molti dei quali passati a seguire una passione: quella della cucina! Sì, don Gianluca infatti ha conseguito il diploma alberghiero, poi ha perfezionato i suoi studi con diversi corsi specialistici in giro per l’Europa che lo hanno portato a lavorare come chef per nove anni. La forza della fede, però, ha fatto sentire il suo richiamo finché Gianluca ha deciso di mettere i suoi talenti a servizio non più del banchetto della terra ma di quello del cielo!
Don Salvatore e don Gianluca sono i primi seminaristi che giungono all’ordinazione dopo aver vissuto l’anno propedeutico al Seminario (nel 2007-2008). Poi, in Seminario sono cresciuti nella vita di fede, attraverso la preghiera e il discernimento; nella formazione intellettuale, che stanno perfezionando conseguendo la licenza in teologia spirituale presso lo Studio teologico di Catania; nell’esercizio della carità pastorale, prestando servizio nella parrocchia di Aci Platani (don Salvatore) e in quella di Piedimonte Etneo (don Gianluca).
Ora li aspetta un periodo densissimo. Come ha loro ricordato il Vescovo nell’omelia, con l’ordinazione essi si sono consacrati per sempre a Dio e alla Chiesa e la scelta del celibato ne è un segno esterno, condizione per un servizio ministeriale fecondo. Essi hanno scelto la via dell’orazione – per questo hanno assunto il dovere dell’officiatura divina – dell’obbedienza, che hanno promesso nelle mani del Vescovo e della dedizione alla parola di Dio e al corpo di Cristo, che sta sull’altare e nel segno dei poveri. L’ordinazione diaconale «insegna a quanti sono chiamati a diventare presbiteri, a vedere nello spirito di servizio la forma autentica dell’autorità cristiana, a immagine di Cristo, che è venuto per servire e non per essere servito» (La formazione dei presbiteri nella Chiesa italiana, 116).
don Alfio Privitera