Con il rito penitenziale delle sacre ceneri, il digiuno, l’astinenza ed una particolare preghiera per la pace inizia il cammino quaresimale.
I carri armati che invadono l’Ucraina, bombe e missili che distruggono palazzi, stabilimenti, università e chiese. Gente che fugge oltre i confini, popolazione affollata nei bunker e nelle metropolitane. Sono queste le notizie che trasmettono le TV con informazioni non sempre corrispondenti ai fatti accaduti.
L’invito del Papa per una giornata di preghiera e di digiuno è stato accolto dalla Chiesa di Catania. Il suo Pastore, Monsignor Luigi Renna, alle ore 13 del mercoledì delle ceneri ha guidato nel Duomo di Catania la recita del Santo Rosario.
Prima di iniziare Monsignor Renna ha compiuto un gesto semplice, segno di devozione e di amore, ponendo ai piedi della statua della Madonna un cestino di fiori, quindi dall’ambone ha salutato i fedeli spiegando il significato e le finalità della preghiera alla Regina della Pace.
Come ha scritto nella lettera per una “Quaresima di carità a Catania”, ha evidenziato che “il nostro digiuno diventa condivisione, perché a nessuno manchi il necessario”.
La preghiera per la pace
Nel transetto della Cattedrale l’Arcivescovo, in ginocchio ha iniziato la recita del Santo Rosario. E ha commentato i misteri gloriosi, intercalati dalla lettura dei brani del Vangelo e dall’invocazione alla Regina della Pace, perché cessi la guerra.
Un particolare ricordo è stato indirizzato alle numerose vittime di civili e militari che hanno perso la vita durante i bombardamenti.
Nell’assurdità di quanto sta accadendo, nell’impotenza delle parole, àncora di salvezza è la preghiera per una vera “pace”, intesa non solo come tregua, conclusione della guerra, ma come “shalom” che significa completezza, prosperità, benessere di tutti e sicurezza nelle città.
La pienezza di shalom, infatti, si raggiunge nella giustizia e nella verità, ispirando parole di speranza, che impegnano i cristiani ad essere “artigiani di pace”, operai nel cantiere dell’architettura della pace.
Il cammino quaresimale, inseguendo passi di pace, assume così un ritmo diverso. Ed è orientato alla gioia della Pasqua, che porta rinascita, ripresa, risveglio e resilienza.
L’Arcivescovo ha annunciato, inoltre, che la IV domenica di quaresima, il 27 marzo, in tutte le chiese si farà una colletta “Pro Ucraina” che sarà presentata il giovedì santo, durante la Messa Crismale.
La lettera dell’Arcivescovo si chiude con l’esortazione:”Questo è il tempo della testimonianza. Il tempo di “disarmare” le nostre menti e rendere accoglienti i nostri cuori”
Giuseppe Adernò