Una lunga processione di sacerdoti in stola e casula rossa (a motivo della memoria liturgica di S. Luca evangelista) si è mossa dalla chiesa del SS. Sacramento verso la chiesa Madre di Aci Catena, per accompagnare un giovane diacono all’ordinazione presbiterale. È successo martedì 18 ottobre, mentre calava il sole, e il giovane diacono in questione è don Andrea Sciacca.
Ventisei anni, la maturità classica alle spalle, cresciuto nei gruppi di catechesi e giovanili della parrocchia di origine, Andrea ha coltivato da sempre la vocazione al sacerdozio, orientato su questa strada dall’educazione genuina dei suoi familiari, dalla testimonianza di tanti sacerdoti, dall’amore per le celebrazioni liturgiche e dalla spiritualità mariana che si respira nel Santuario di Aci Catena. Nel 2010 ha fatto il suo ingresso in Seminario e dopo un percorso lineare è giunto al giorno della consacrazione definitiva.
Per il grande evento la chiesa Madre era strapiena di parrocchiani ma anche di tanti amici e fedeli che don Andrea ha conosciuto negli anni della formazione. Nella sua omelia, mons. Antonino Raspanti ha preso spunto dalle letture proclamate (la chiamata di Geremia, un brano di S. Paolo e l’invio dei settantadue discepoli), per far emergere che in tutti questi personaggi biblici ci sono due elementi comuni che si ravvisano anche nel mistero del sacerdote: la vocazione, cioè la libera elezione da parte di Dio, e la persecuzione, segno della conformazione a Cristo crocifisso. Il Vescovo ha raccomandato a don Andrea di non sottrarsi alle mortificazioni e alle prove della vita, ma piuttosto di abbracciarle volontariamente e prontamente, come risposta d’amore al dono di Dio e a beneficio del suo popolo.
Quindi l’ordinazione è proseguita con i suoi suggestivi riti: le promesse e la prostrazione dell’ordinando, mentre tutta l’assemblea pregava le litanie dei santi, l’imposizione delle mani da parte del Vescovo e di tutti i presbiteri presenti che hanno fatto corona attorno all’ordinando messosi in ginocchio, e infine la preghiera di ordinazione. A quel punto don Andrea era sacerdote per sempre; i riti seguenti sono serviti a esplicitare quanto era successo: la vestizione degli abiti sacerdotali, l’unzione delle mani con il crisma, la consegna della patena con il pane e il calice con il vino, l’abbraccio di pace con i confratelli.
Don Andrea ha accolto il dono del sacerdozio con la gioia e la serenità che l’hanno sempre contraddistinto. Ora è pronto a muovere i suoi primi passi. Lo attende la parrocchia di Aci S. Antonio, dove svolgerà il ministero di Vicario parrocchiale. Ma in verità lo attenda tutta la Chiesa, che egli ha “sposato” e al cui servizio ha posto tutta la sua vita.
don Alfio Privitera