Il 2013 della parrocchia “Maria Ss. delle Grazie” di Presa, frazione di Piedimonte Etneo, si è chiuso con la staffetta tra i sacerdoti Virgilio Agostinelli e Lucio Cannavò, con quest’ultimo divenuto il sesto parroco nella storia della comunità religiosa istituita ufficialmente nel 1922.
Don Virgilio ha così salutato Presa per trasferirsi a Roma, dove frequenterà un master in Missionologia – disciplina che riflette sul rapporto tra dottrina cristiana ed altre religioni. Lucio Cannavò, scelto dal vescovo di Acireale mons. Antonino Raspanti per quella che sarà la sua prima esperienza da titolare di una parrocchia, ha in ogni caso mantenuto il suo incarico di vice parroco nella parrocchia “Maria Ss. Immacolata” a Fiumefreddo di Sicilia. «Presa mi ha accolto con grande affetto, sono felice di poter entrare a far parte di questa comunità che non esito a definire un vero gioiello di natura e cristianità», ha detto il nuovo parroco, rifacendosi a parole dello stesso Raspanti, durante l’affollata cerimonia d’insediamento presieduta dal vicario generale mons. Guglielmo Giombanco.
E subito don Lucio si è fatto promotore, affiancato dai giovani del paese, di un sincero – e fino a ieri unico – omaggio a chi lo ha preceduto per ben 45 anni alla guida della parrocchia di Presa: ci riferiamo a Salvatore Guarrera, sacerdote ripostese scomparso nel 2008, a cui è stata dedicata, in occasione del quinto anniversario della sua scomparsa, la mostra fotografica “Presa 1963-2008”, visitabile nella Chiesa Maria Ss. delle Grazie. «Un album di famiglia che apre finalmente le sue pagine, occasione preziosa per ritrovarsi attorno a valori e memorie comuni»: questa l’opinione di chi è intervenuto durante la presentazione dell’iniziativa, vale a dire uno dei decani tra i religiosi della Diocesi di Acireale, padre Alfio Donzuso e poi la prof.ssa Rosalia Vecchio, l’arch, Giovanni Patti, l’attrice Maria Grazia Proietto. Scatti di vita paesana e di momenti di fraternità che fanno rivivere ai visitatori quegli anni così importanti per lo sviluppo civico e sociale di Presa, con padre Guarrera assoluto protagonista. Viene semplice allora, a sentir parlare le persone che oggi si rivedono in foto, accostare a quegli anni le parole di uno scrittore siciliano, Pietrangelo Buttafuoco: “Un bambino degli anni ’60 che stava in un paese viveva e conosceva, nel contempo, il mondo”.
Francesco Vasta