Per le comunità parrocchiali di Dagala del Re e Monacella don Paolo Giurato è ufficialmente il nuovo parroco. Nominato amministratore parrocchiale con l’atto vescovile del 25 giugno, don Paolo Giurato è subentrato alla guida delle due comunità parrocchiali il 13 giugno, solennità di Sant’Antonino da Padova. Con la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo monsignor Antonino Raspanti il 7 settembre, vigilia della festa di Maria Bambina, al nuovo parroco vengono affidate ufficialmente le due comunità parrocchiali ricadenti nel comune di Santa Venerina, piccoli lembi di terra ma con un forte devozione alla Vergine Immacolata e a San Mauro.
La celebrazione eucaristica si è tenuta nella chiesa Maria SS.ma Immacolata di Dagala del Re, animata dal coro parrocchiale. Ad essa si sono uniti monsignor Giovanni Mammino, rettore del seminario vescovile, don Sebastiano Guarrera, originario di Dagala del Re, e don Andrea Sciacca, parroco di Linera e Cosentini in Santa Venerina. Presenti anche i diaconi Nicola Lucio Occhino, Salvatore Troianini e Mario Finocchiaro e il sindaco Santo Raciti.
“Ringrazio il precedente parroco che ha guidato autenticamente questa comunità- ha detto il vescovo monsignor Antonino Raspanti durante l’omelia. Preghiamo perché il Signore mandi umili operai per la sua vigna. Il compito di noi tutti, del nuovo parroco e di voi fedeli, è quello di evangelizzare e di portare Gesù agli altri”.
Per don Paolo Giurato la comunità è famiglia
Don Paolo Giurato è cappellano degli ospedali di Giarre e Acireale e in passato ha ricoperto il ruolo di cappellano della Casa circondariale di Giarre. E’ nato a Catania il 15 febbraio del 1972 e ordinato presbitero a Linguaglossa il 20 settembre del 2005. La sua vocazione sacerdotale si forgia sotto l’azione di monsignor Vincenzino Di Mauro. Fino al 2016 è stato parroco della parrocchia “Maria Ss.ma del Rosario” in Scillichenti di Acireale. Coltiva una “nutriente” passione, quella per la cucina. E ha un sogno lungo il suo cammino pastorale. Quello di fare qualcosa per i giovani perché, ha affermato, “essi ci sono, ma dobbiamo dare loro il motivo per venire”.
“Con grande gioia – ha dichiarato don Paolo Giurato al termine della messa – ho accolto questa indicazione del vescovo che mi riporta ad essere parroco. La vita di comunità mi mancava tantissimo. Il servizio all’ospedale e al carcere sono veramente preziosi e particolari però è nella comunità che c’è famiglia. E’ dove si sperimenta la gioia dell’incontro, si festeggia insieme e dove ci si sente voluti bene, accolti e aiutati anche nei momenti più particolari.
Poter celebrare i sacramenti, preparare il catechismo e programmare la vita della festa dell’8 dicembre, tutto questo è fonte di forza e d’ispirazione per la propria missione. Spero che possano essere anni di lavoro insieme, con serenità e comunione, per costruire insieme il regno di Dio cogliendo il messaggio del nostro vescovo – sulle parole di Papa Benedetto XVI – ad essere utili e umili lavoratori della vigna del Signore”.
D.S.