Pubblichiamo la nota che don Roberto Strano, parroco di Aci San Filippo, ha inviato al francescano padre Vincenzo Piscopo, appena trasferito a Palermo.
Carissimo Padre Vincenzo,
la notizia del tuo trasferimento mi è giunta a Ischia, mentre trascorrevo qualche giorno di ferie. Non ti nascondo che sono stato colto da un senso di tristezza, ricordando gli anni (ben 12 !!) trascorsi insieme e l’amicizia fraterna e sincera che abbiamo instaurato.
Seduto di fronte al mare, fonte di ispirazione e di contemplazione, ho rivisitato i nostri anni. Generalmente, si dice, che tra parroco e viceparroco la vita non sia facile; per noi, invece, non é stato così.
Non saprei leggere i miei lunghi anni di ministero di Parroco in Cattedrale, senza la tua presenza. Tu sei stato un viceparroco unico. Hai saputo mettere a disposizione della Comunità la tua mitezza, la tua fede, la tua disponibità, la tua cultura, la tua giovialità. Sei diventato punto di riferimento non solo dei tanti, tantissimi, preti e laici che accorrevano al tuo confessionale, ma dei giovani della Parrocchia, soprattutto dei nostri amati seminaristi Rosario e Mattia , che se è vero che “ci mangiavano il cervello” (come scherzosamente dicevamo), è pur vero che ci volevano, e ce ne vogliono, infinitamente bene. Sei stato consigliere ammirabile, supporto fondamentale, per Seby, Alessandro e Giuseppe durante i loro studi di teologia.
Hai testimoniato l’alto senso del dovere, presentandoti sempre, puntuale, agli appuntamenti della Parrocchia, talvolta sfidando i minuti con gli impegni della tua Comunità religiosa.
Riuscivi a rasserenare con il tuo sorriso. Infondevi gioia quando trafelato giungevi in sacrestia e ci auguravi, con il serafico padre Francesco, “pace e bene”. Chiunque si e’ accostato a te, soprattutto nel sacramento della penitenza, inevitabilmente è uscito riconciliato con Dio, con sé stesso e con gli altri. Perché tu, parco ed essenziale di parole, hai profondamente capito che noi siamo solo dei semplici strumenti della infinita misericordia di Dio.
Caro padre Vincenzo, l’obbedienza ti chiama a svolgere il ministero sacerdotale nella Fraternità di Sant’Antonino a Palermo. Ancora una volta, come Abramo, ci è detto “Vattene dal tuo paese verso il luogo che ti indicherò” e tu, da vero uomo di Dio, rispondi di “sì” e ti abbandoni fiduciosamente al volere di Dio che si manifesta attraverso la voce e le indicazioni dei superiori.
Ti dico grazie, personalmente, per la tua presenza nella mia vita sacerdotale, sei stato un punto solido di riferimento, un testimone verace, un vero uomo di Dio.
Il Signore guidi i tuoi passi e ti sia sempre accanto. Ti voglio bene.
Don Roberto Strano