Diocesi / L’esperienza del convegno pastorale diocesano

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Si è tenuto nel mese di Dicembre il convegno pastorale diocesano dal tema “Intorno alla Mensa tra servizio, comunione e speranza” organizzato dalla Caritas diocesana in collaborazione con gli uffici di pastorale giovanile, vocazionale e familiare. L’incontro è frutto dell’esperienza delle Giornate Mondiali dei Poveri e della Gioventù, celebrate nel mese di novembre, dalle quali è emerso il desiderio di fare il punto sul cammino intrapreso e di rafforzare l’attenzione sulle prospettive future.

Convegno pastorale diocesano / gli ospiti

A curare il momento una polifonia di voci, da quella dell’ospite frate cappuccino Padre Giovanni Salonia, O.F.M. e psicoterapeuta, a quella di Mons. Agostino Russo, Vicario vescovile che ha tratto le conclusioni finali. Icona scelta per questo convegno è quella di Marta e Maria. Le due sorelle di Betania hanno insita nella loro storia la chiamata al servizio verso il prossimo e l’ascolto attento della Parola di Dio.

A portare i saluti del vescovo Raspanti ed introdurre il convegno Don Orazio Tornabene, direttore dell’ufficio diocesano della Caritas. L’immagine della famiglia alla quale siamo più legati è quella in cui ci riuniamo attorno alla mensa. E’ quando siamo seduti a tavola che si riposa il cuore dalle fatiche della giornata; è il luogo dove la famiglia si incontra e si confronta. – spiega don Orazio Tornabene- La famiglia si riunisce attorno ad un tavolo ed è qui che si condividono i pensieri, le gioie, le preoccupazioni e anche le speranze. Non poteva esserci una scelta simbolica migliore di questa per un convegno che vuole unire famiglie e giovani, sotto la luce di una vocazione che deve emergere nella vita di ciascuno”.

Convegno pastorale diocesano / l’intervento di Padre Salonia

A regalare una profonda riflessione Padre Salonia che sottolinea nel suo intervento come l’incontro con Cristo e il suo invito a prendere parte alla Mensa Eucaristica, resa viva dal suo sacrificio, sono base sulla quale ergere la “chiesa che cammina con tutti”, il desiderato frutto di questo sinodo.

La matrice di tutte le passioni è quella per gli ultimi. Se siamo nel mondo è perché siamo chiamati a svolgere un compito: amare e “aggiungere un posto a tavola” per gli altri. La mensa ritorna quindi luogo dell’ascolto e dell’accoglienza in cui saper mettere sempre una sedia in più. Questa consapevolezza è fondamentale, perché ci aiuta ad essere uomini e donne di relazione.Prosegue poi nel suo intervento il frate cappuccino- L’ombelico, fin dalla nostra nascita, ci ricorda che veniamo da un altro ventre: allo stesso modo camminando nel mondo e portando l’annuncio del Vangelo siamo invitati a vivere come figli che vengono da un corpo esterno al proprio e con il quale hanno un legame profondo.” A seguire la relazione di Padre Salonia, un interessante dibattito moderato da Don Mario Camera, direttore dell’ufficio di pastorale vocazionale.

Convegno pastorale diocesano / L’esperienza del centro ascolto 

La ripresa dei lavori ha visto protagonisti Dora Cannavò, Claudio Sgroi e Corinne Cavallaro. I tre hanno portato la testimonianza sul centro di ascolto della parrocchia S. Isidoro Agricola di Giarre. Ad introdurre questo momento don Salvatore Grasso, vicedirettore dell’ufficio famiglie, che ha posto l’accento sì sull’importanza di raggiungere gli ultimi della società ma anche sull’offrire il giusto supporto a famiglie e giovani, accomunati dal bisogno di avere un adeguato sostegno ed una necessaria cura nei momenti di difficoltà fisica o psicologica.

Convegno pastorale diocesano / Le conclusioni

Le conclusioni del convegno pastorale diocesano sono poi state introdotte da Don Orazio Sciacca, direttore dell’ufficio di pastorale giovanile. “Servizio, comunione e speranza – ha detto il sacerdote- sono la risposta che ogni vocazione alla vita cristiana deve avere. E’ l’unica via per raggiungere quella santità che passa attraverso la missione evangelizzante dei figli di Dio. Affiancare la storia di ogni comunità e di ogni cristiano è un presupposto che non può mancare, avendo la carità cristiana come cornice di ogni azione che si compie”.

La chiosa finale all’incontro l’ha regalata Mons. Agostino Russo, è bellissimo questo tentativo, che credo sia il primo, di unire varie pastorali e mettersi insieme per creare bellezza. Il sinodo in questo ci aiuta. Mettersi insieme senza pensare di essere migliori degli altri, ma collaborando in maniera attiva. E’ lo spirito della carità e della reciprocità che deve abitare la Chiesa. Ci vuole la pazienza del saper perdere tempo, di attendere i tempi lunghi nei quali appaiono i veri risultati. Non servono soluzioni immediate che non costruiscono niente o poco, bisogna tornare all’arte della docilità. Imparare a perdere tempo per sapere di ottenere i risultati che servono al cuore”.

Chiara Costanzo

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