Diocesi / Il 15 dicembre in Seminario l’annuale Giornata del clero, con la celebrazione di sei giubilei sacerdotali, tra cui due vescovi

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Il Seminario diocesano di Acireale

Ben due vescovi, entrambi molto noti e stimati nella nostra città, celebreranno domani il 60° anniversario di sacerdozio nel corso dell’annuale giornata sacerdotale diocesana, che si terrà nei locali del Seminario vescovile di via San Martino, sotto la guida di mons. Antonino Raspanti, pastore della chiesa locale di Acireale.

Il Seminario diocesano di Acireale
Il Seminario diocesano di Acireale

Si tratta di mons. Giuseppe Malandrino, originario di Pachino (diocesi di Noto), ordinato il 19 marzo 1955; come tutti sanno, mons. Malandrino è stato vescovo della nostra diocesi per ben diciotto anni, dal 1979 al 1998, per poi essere trasferito a Noto, sua diocesi d’origine, dove è rimasto fino al 2007, anno in cui è diventato emerito per raggiunti limiti di età; ma da allora è tornato nuovamente nella nostra diocesi e risiede attualmente presso l’Oasi “Maria SS. Assunta” di Aci Sant’Antonio. L’altro vescovo è mons. Giuseppe Costanzo, originario della nostra diocesi (per l’esattezza di Carruba, frazione di Riposto) e ordinato il 15 agosto 1955 da mons. Salvatore Russo; docente di esegesi e lingue bibliche, nonché di religione nei licei statali, è stato rettore del Seminario vescovile acese e nel 1976 è stato nominato vescovo ausiliare di mons. Pasquale Bacile, restando nella nostra diocesi fino al 1978, anno in cui viene nominato assistente generale dell’Azione Cattolica Italiana; nel 1982 Sua Santità Giovanni Paolo II lo nomina vescovo di Nola (in Campania), dove resta per sette anni, fino alla nomina ad arcivescovo di Siracusa; qui rimane per circa diciannove anni, fino al 2008, quando diviene emerito per raggiunti limiti di età; mons. Costanzo è stato anche vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana. Egli stesso domani, all’apertura dei lavori della Giornata diocesana del clero, detterà la meditazione introduttiva.

Sacerdoti in preghiera
Sacerdoti in preghiera

Assieme ai due vescovi, celebreranno il 60° anniversario di ordinazione sacerdotale anche due preti: don Vincenzo Castiglione, originario di Randazzo e ordinato anche lui da mons. Salvatore Russo (come mons. Giuseppe Costanzo, di cui era compagno di Seminario) il 7 agosto 1955 a Santa Maria Ammalati (la frazione acese che era sede, all’epoca, del Seminario estivo, in cui si trovava in quel momento il vescovo Russo); padre Castiglione ha esercitato il suo ministero soprattutto ad Acireale, come parroco di varie parrocchie, ma anche a Santa Venerina e in altri centri della diocesi; attualmente è rettore della chiesa acese di San Vincenzo Ferreri, dove si tiene l’adorazione eucaristica permanente. L’altro sacerdote a celebrare il giubileo sessantennale è padre Carmelo Saccone (appartenente all’ordine missionario dei Servi dei Poveri) dell’Istituto dei Padri Bocconisti di Giarre; originario di Palermo, è stato ordinato il 10 luglio 1955.

Ma i festeggiamenti non finiranno qui, perché ci sono altri due sacerdoti che celebreranno il 25° anniversario di sacerdozio: padre Vincenzo Piscopo, dell’Ordine dei frati minori francescani, vicario parrocchiale della Cattedrale che è stato ordinato il 4 gennaio 1990; e don Alessandro Di Stefano, parroco di Aci San Filippo, ordinato il 6 ottobre 1990.

L’annuale Giornata sacerdotale diocesana è un’occasione importante per il clero della diocesi, perché permette a tutti i religiosi di riunirsi attorno al proprio vescovo per celebrare una giornata di preghiera, di riflessione e di fraternità e, contemporaneamente, per gioire insieme delle occasioni liete come i predetti giubilei sacerdotali. Anche la scelta del luogo per tale celebrazione non è casuale, perché il seminario vescovile è l’ambiente in cui i presbiteri hanno compiuto i loro primi passi verso il sacerdozio e in cui si è maturata la loro scelta vocazionale. Naturalmente il momento più importante della giornata sarà la celebrazione eucaristica, che concluderà l’incontro, prima del pranzo comunitario.

Nino De Maria

 

 

 

 

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