Ieri, martedì 14 giugno, si è tenuto ad Acireale il Giubileo del mondo del lavoro per dare risalto al lavoro stesso come sostegno della dignità umana; alle 18 il raduno nella chiesa di San Rocco, dove il dott. Santino Scirè, della presidenza nazionale Acli, ha riflettuto sul tema della dignità umana; in seguito il pellegrinaggio verso la Cattedrale per varcare la Porta Santa e la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di Acireale, mons. Antonino Raspanti.
Abbiamo incontrato Ignazio Pomona, presidente delle Acli di Acireale, per conoscere meglio lo scopo e il significato dell’iniziativa.
Da chi è stato organizzato il Giubileo del mondo del lavoro?
«Dalla Diocesi di Acireale e da un team coordinato dal circolo Acli di Acireale, costituito da sindacati, artigiani, associazioni di categoria, professionisti, associazioni di ambito cattolico, dal centro per l’impiego e dagli imprenditori».
Quali gli obiettivi?
«Il taglio che si è voluto dare a questo Giubileo è stato orientato alla preghiera, non abbiamo organizzato un dibattito, ma preferito puntare sulla supplica al nostro Signore, affinché Lui ci aiutasse in un momento così difficile nell’ambito lavorativo. C’è stata solo una riflessione sulla rendita del lavoro da parte del componente della presidenza nazionale Acli, dott. Santino Scirè.
«È stata una celebrazione solenne, ci siamo sentiti in comunione tra di noi, con la Chiesa di Acireale, con il nostro vescovo, i sacerdoti, come padre Marcello, responsabile dell’Ufficio diocesano della pastorale sociale e del lavoro, e padre Roberto Strano, arciprete della Cattedrale, che ci hanno guidato nell’organizzazione dell’evento.
«Ci siamo sentiti in comunione con la città di Acireale perché era presente con la fascia tricolore l’assessore Oliva in rappresentanza del sindaco, con Papa Francesco, con i giovani e i padri di famiglia che vivono una condizione di estremo disagio a causa della mancanza di lavoro, con chi ha un lavoro ma è soggetto ad umiliante sfruttamento, con gli imprenditori che vivono situazioni di disagio perché iniziano l’attività, ma poi sono costretti a chiudere per vari motivi.
«Ci auguriamo che ciascuno di noi attinga energie e forze nuove da questo Anno Santo che è Straordinario per la vita della Chiesa e per noi credenti, e che riusciamo ad agire tutti quanti ancora meglio per far sì che ci sia un’inversione di tendenza nell’ambito del lavoro e per garantire ai nostri figli e ai giovani un lavoro dignitoso, possibilmente in zona e non in giro per l’Italia o per il mondo, lontani dalla propria famiglia.
Quest’anno, a differenza dello scorso, non abbiamo realizzato un convegno; abbiamo preferito supplicare nostro Signore perché ci aiutasse Lui, di chiacchiere siamo pieni e risultati purtroppo non se ne vedono».
Come si è svolta la giornata?
«Dopo la relazione a San Rocco, che è stato il punto di raduno, siamo andati in pellegrinaggio verso la Cattedrale per varcare la Porta Santa. Durante il percorso abbiamo portato uno striscione con il logo della Diocesi di Acireale e con quello dell’Anno della Misericordia indetto da Papa Francesco, che come titolo aveva “Giubileo del mondo del lavoro. Il lavoro sostegno della dignità umana”, un’area tematica trattata nel convegno pastorale diocesano di novembre 2014».
Sono state compiute delle opere di misericordia particolari?
«Si, sono state realizzate e portate in Cattedrale delle ceste della carità con beni di prima necessità per i poveri della parrocchia»
La partecipazione dei fedeli?
«È stata qualificata e numerosa. La presenza di mons. Raspanti l’ha ulteriormente arricchita di significato».
Graziella De Maria