Diocesi / La festa di Santa Venera “d’inverno”, una ricorrenza molto sentita. La prima per il nuovo parroco della Cattedrale

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Il busto reliquiario di Santa Venera all'ingresso del Municipio

È stata la prima festa di Santa Venera per il nuovo parroco della Cattedrale don Mario Fresta, insediatosi da poco più d’un mese. Ed è stata anche la prima volta senza il vescovo, da quando mons. Raspanti è a capo della diocesi acese; ma quest’anno – sicuramente con molto rammarico – ha dovuto rinunciarci, essendo impegnato proprio in quei giorni a Roma per l’assemblea generale della Conferenza Episcopale Italiana (di cui è anche vice presidente).

L’apertura della cappella di Santa Venera

Per gli acesi la cosiddetta “festa d’inverno” di Santa Venera è una ricorrenza molto sentita, in cui si ricorda la traslazione delle spoglie della concittadina martire, ma in cui i più anziani ricordano anche alcune antiche tradizioni legate alla commemorazione e non più attuate, come le cosiddette “14 messe”, che venivano celebrate contemporaneamente in tutti gli altari della Cattedrale. Ma si ricorda anche, in tale occasione, la tragica notte del 14 novembre 1941, durante la seconda guerra mondiale, quando, subito dopo le celebrazioni vespertine in onore della Santa Patrona, la città venne bombardata dagli aerei dell’aviazione britannica (l’unica volta durante tutto il periodo bellico), con danni molto limitati rispetto a quanto sarebbe potuto accadere se il bombardamento fosse avvenuto qualche ora prima, mentre erano ancora in corso le celebrazioni. E si gridò subito al miracolo.

I festeggiamenti di quest’anno hanno avuto due momenti principali, di cui uno al mattino con la solenne celebrazione eucaristica successiva all’apertura della cappella di Santa Venera ed alla traslazione del suo busto reliquiario sull’altare maggiore, con la partecipazione del clero cittadino, dei seminaristi e del coro degli istituti comprensivi acesi (diretto dalla maestra Clotilde Fiorini) che ha animato la liturgia.

Il busto reliquiario di Santa Venera all’ingresso del Municipio

Il secondo momento ha visto nel pomeriggio il solenne pontificale celebrato dal cardinale Paolo Romeo, arcivescovo emerito di Palermo (ma acese doc e fortemente legato alla patrona Santa Venera), a cui hanno partecipato le autorità civili e militari ed i sindaci di Acireale, Stefano Alì, e di Giarre, Angelo D’Anna, al quale è toccato quest’anno l’onere e l’onore di offrire l’olio per la lampada votiva della cappella di Santa Venera, che viene donato ogni anno da uno dei comuni della diocesi. Dopo la funzione, il busto di Santa Venera è stato portato solennemente in processione al Palazzo di Città, dove il neo-parroco della Cattedrale don Mario Fresta ha pronunciato l’atto di dedica della città, ricordando l’esempio di santità della giovane martire concittadina, patrona della città e della diocesi; il card. Romeo ha impartito infine la solenne benedizione. Prima del rientro in Cattedrale per la reposizione del busto reliquiario della Santa Patrona, un breve e gradevole concerto piromusicale ha concluso la parte esterna dei festeggiamenti.

Nino De Maria

 

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