Un pellegrinaggio davvero speciale si è mosso dall’Eremo di Sant’Anna, in Aci Catena fino al Santuario Maria SS. di Valverde. Lo guidava mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale, che, con parole suadenti, ha saputo incoraggiare i numerosissimi giovani presenti ad intraprendere la strada dell’impegno nella sequela di Cristo, alla luce del Vangelo, affinché diventiamo tutti luce del mondo e sale della terra. Il nostro amato vescovo si è dichiarato sempre vicino e disponibile nei confronti delle necessità giovanili nonché delle problematiche della nostra terra.
L’evento, organizzato dal Servizio Diocesano per la Pastorale Giovanile, diretto da don Mario Gullo, ha visto la partecipazione, viva ed entusiasta, di una folla di giovani, di sacerdoti, di rappresentanti di realtà laiche e religiose. Lo stesso don Gullo, eccezionale trascinatore di giovani e fervido parroco del Santuario giarrese di Santa Maria della Strada, ha sottolineato l’importanza di un intervento attivo ed incisivo del credente a livello sociale, per contrastare le forze disgregatrici che seminano zizzania fra il buon grano della Chiesa.
Durante il tragitto è stato recitato il Santo Rosario, animato dalle varie realtà parrocchiali, con momenti di meditazione e canti. Portata a spalla la statua della Madonna della Purità dell’oratorio dei Padri Filippini di Acireale, i quali quest’anno festeggiano i cinquecento anni della nascita di S. Filippo Neri.
All’arrivo al Santuario di Valverde, è stato brevemente trattato il tema che ha sotteso l’intera manifestazione: Paura della gioia?…rallègrati Maria!
Papa Francesco in una sua recente omelia ha detto: “È una malattia dei cristiani questa. Abbiamo paura della gioia. È meglio pensare che Dio esiste ma è distante. Abbiamo paura della vicinanza di Gesù, perché questo ci dà gioia. La vita di tanti cristiani sembra un funerale continuo. Preferiscono la tristezza alla gioia. Si muovono meglio nelle ombre che nella luce della gioia, come quegli animali che riescono soltanto ad uscire nella notte, ma alla luce del giorno non vedono niente. Come i pipistrelli. E con un po’ di senso dell’umorismo possiamo dire che ci sono cristiani pipistrelli che preferiscono le ombre alla luce della presenza del Signore. Ma Gesù, con la sua Risurrezione ci dà la gioia di essere con Lui. Tante volte siamo sconvolti da questa gioia (…) La vita cristiana deve essere un dialogo con Gesù, che è sempre con noi”.
Siamo convinti che il mondo di oggi avverte in modo sempre crescente la necessità di piccoli segni come questo pellegrinaggio che, moltiplicati per le varie realtà locali, passo a passo nell’unità, lo riconducano nella sua giusta orbita, allontanandolo da falsi sentieri lastricati di menzogna: solo in Cristo – Via, Verità e Vita – attraverso Maria – Porta del Cielo – si giunge alla luce e alla bellezza, alla gioia e alla pace di una vita riconciliata con la Vita.
Martina Di Bella