‘La gioia di annunciare il Vangelo’ era il messaggio con cui si apriva nella chiesa Cattedrale di Acireale la serata, coincidente con il quinto anniversario di ordinazione episcopale di mons. Antonino Raspanti, dedicata alla consegna delle ‘indicazioni’ per l’anno pastorale che inizia dopo la conclusione della pausa estiva.
Alla presenza, tra gli altri, del vicario generale mons. Guglielmo Giombanco, del clero diocesano, nonché della presidente della Consulta diocesana delle aggregazioni laicali Barbara Sgroi, la serata si proponeva quale momento di preghiera teologico-ecclesiale. Secondo le indicazioni di papa Francesco, la Chiesa diocesana, porzione della Chiesa Universale di Cristo supremo ed unico Pastore, deve annunciare il Vangelo della gioia.
Due sono stati i momenti topici della serata: la conferenza di consegna delle ‘indicazioni pastorali’ e la Santa Messa. L’intervento prolusivo del vescovo evidenziava come la Chiesa sia una famiglia nella quale si fanno i bilanci consuntivo a fine anno e preventivo ad inizio della nuova gestione. Nei cinque anni trascorsi alla guida della diocesi, mons. Raspanti ha dovuto affrontare non poche situazioni, attraverso un’opera di profondo riordinamento pastorale. Mons. Raspanti ha impresso alle attività della nostra diocesi uno slancio nuovo, più maturo e più programmatico, per una realtà diocesana molto variegata e non certo semplice da gestire nelle varie positività e criticità. Nuova linfa è stata impressa alle parrocchie, alcune delle quali persino con parroci non europei, nell’ottica di un’evangelizzazione totale.
Sono stati opportunamente ribaditi nell’occasione dell’Anno giubilare della Misericordia che volge alla conclusione alcuni fondamentali impegni:
– il ritorno alla pietà popolare, come citato dal direttorio pastorale di mons. Malandrino; la Chiesa deve continuare ad essere il Vangelo incarnato nella società contemporanea, attraverso una devozione popolare che privilegi la spiritualità rispetto ad altri aspetti profani, la catechesi degli adulti e dei ragazzi, formazione alla pietà popolare
– l’impegno sociale dei credenti nel mondo del lavoro, nella politica, nel sindacalismo, con l’esigenza di cattolici adulti e maturi che diffondano la dottrina sociale della Chiesa;
– l’impegno a salvaguardare la famiglia, vitale cellula sociale, con l’istituzione nei locali della Curia diocesana di un ufficio di consulenza legale aperto dallo scorso mese di giugno due o tre giorni ogni settimana al fine di appurare eventuali criticità sulla valenza di un matrimonio celebrato, anche attraverso il proficuo confronto con l’esortazione apostolica ‘Amoris Laetitia’ di Papa Francesco;
– l’impegno ad officiare l’Eucaristia sempre secondo le intenzioni del Santo Padre, il quale vuole esaltare questo sacramento come esso merita, cioè non per il diritto a riceverlo, ma quale dono che si riceve nell’obbedienza al ministro ordinato;
-discernimento dell’anima a proposito dell’opportunità di concedere il sacramento dell’Eucaristia alle coppie di separati e/o divorziati;
– l’impegno alla preghiera di liberazione, guarigione, esorcismo nelle varie parrocchie, possibilmente in concomitanza con i rispettivi festeggiamenti patronali;
– l’impegno in favore dei giovani con la massiccia partecipazione alla Giornata Mondiale della Gioventù a Cracovia;
– l’attuale impegno missionario tra Acireale e Giarre, per una rinnovata pastorale giovanile;
– il rinnovo del Diaconato permanente e dei vari ministeri e la formazione presso l’Istituto diocesano di Scienze Religiose, a beneficio dei laici, i quali, al completamento della formazione, permarranno in tali ministeri, diversamente dal tradizionale iter verso il ministero presbiterale;
– la conclusione dell’Anno giubilare e gli eventi che seguiranno: il centenario delle apparizioni di Fatima, i pellegrinaggi diocesani programmati per la prossima primavera/estate, ma anche un avanzamento complessivo della vita diocesana nella Grazia, con programmate visite pastorali.
Il successivo intervento del vicario generale della diocesi mons. Guglielmo Giombanco evidenziava alcune caratteristiche delle indicazioni pastorali, intese come proposte concrete, all’insegna dell’intelligenza teologica e della concretezza pastorale, secondo quanto emerso nel Convegno di Firenze del novembre 2015. La Chiesa deve muoversi secondo l’orientamento di ‘educare alla vita buona del Vangelo’, attraverso l’esigenza di una continua formazione dei fedeli laici, con operatori pastorali all’uopo preparati per una catechesi pensata, preparata e pregata. La Chiesa, come esorta papa Francesco, deve essere in uscita fuori dalle mura degli edifici ecclesiastici e non arroccata sulle proprie posizioni e, come tale, deve impegnarsi a vivere il Vangelo comunicando la gioia dell’incontro con Cristo Signore.
Nando Costarelli