Monsignor Raspanti, vescovo di Acireale di ritorno dall’appuntamento romano con la visita Ad Limina Apostolorum, si è recato a Giarre lo scorso maggio nella Parrocchia San Francesco d’Assisi al Carmine, guidata da Fra Emanuele Artale. In forma più sistematica rispetto ai tanti incontri occasionali ai quali si presta ben volentieri il vescovo acese, quella della visita pastorale è opportunità sì di incontro, ma anche per poter fare il punto sull’attività pastorale delle singole comunità e donare ai luoghi visitati il proprio personale incoraggiamento.
Seppur vero che il vescovo ha nei sacerdoti preziosi collaboratori, è altrettanto innegabile che l’urgenza di incontrare le diverse realtà e i movimenti che animano le comunità, operando quotidianamente negli ambiti pastorali, è segno di una corresponsabilità che vuole sempre più crescere. Incoraggiare quanto di buono esiste nelle parrocchie e dare indicazioni a supporto della realtà è il modo migliore per aiutare a superare le difficoltà del cammino.
Visita Pastorale / L’amore al centro dell’omelia
A dare inizio ufficiale alla visita pastorale, la Celebrazione Eucaristica delle ore 10.30, che il Vescovo ha concelebrato insieme ai sacerdoti che lo accompagnano in questa missione apostolica. Numerosi i fedeli della comunità presenti. Nella sua omelia, articolata e profonda, il Vescovo si è soffermato su due punti chiave fondamentali: l’amore e il valore della testimonianza personale che ogni cristiano deve portare nel proprio ambiente di vita. Così il vescovo si è espresso, rivolgendosi alla comunità:
“In Gesù si è manifestato l’amore della Trinità, che noi non abbiamo chiesto né meritato ma che è piena dimostrazione della carità del Padre. Gesù il segno più grande dell’Amore, quell’Amore in cui dobbiamo sempre rimanere. Noi cristiani cerchiamo giorno per giorno di vivere la nostra esistenza con gli insegnamenti di Gesù. E questo sappiamo che dona un tono positivo alle nostre quotidiane scelte, alle gioie e ai dolori, ai contraccolpi che naturalmente la vita riserva. L’orizzonte delle cose che viviamo, con Gesù, non è limitato. Viviamo tutto nella dimensione ampia della vita eterna. Per chi non crede tutto finisce qui, per noi non è così: tutto quello che viviamo ha un respiro eterno, ampio.
Lui vive con noi, prende tutto quello che offriamo giorno per giorno, lo fa suo in cielo e ci restituisce questo orizzonte ampio dell’eternità. Le relazioni che intrecciamo sono piene di una Luce nuova: la Luce della vittoria del bene e dell’amore.
Se noi cristiani oscuriamo questa luce cadiamo nella tristezza, perché i dolori sono limiti e prigioni.
La luce del mondo che illumina la nostra vita è Gesù. Dobbiamo cercare la sua presenza giorno per giorno, anche con i nostri dubbi che a volte ci frenano o ci impediscono di vederlo.
Gesù ci invita a rimanere nel suo amore e noi siamo chiamati ad annunciare Gesù, a raccontare l’incontro con Lui. Gesù vuole entrare nella vita di tutti e quindi ci chiama all’annuncio, desideroso di entrare anche nella tua vita. Occorre annunciare Gesù a tutti coloro che incontriamo, rimanendo nel suo Amore, vivendo e sapendo che Lui ci da luce.
Voi siete la luce di Cristo come sono io che sono vescovo, perché siamo tutti battezzati.
E’ necessario che voi portiate Gesù con parole di apertura, con l’onestà, pazienza, facendovi guidare dall’Amore. Solo se lo portate voi il vostro quartiere può vivere alla luce di Cristo. Siate voi annunciatori e portatori di Gesù.”
Gli incontri / la visita pastorale inizia coi piccoli e prosegue coi commercianti
A conclusione della Santa Messa, in sala Tau, il prelato ha potuto incontrare i ragazzi della catechesi ed i loro genitori. Ha introdotto il momento di confronto il saluto della responsabile dei catechisti, la signora Sara Vecchio. Dalle ingenue voci dei bambini tante domande sulla figura del Vescovo ma anche su quella dell’uomo, del ragazzino che prima di loro è stato. A tutte le domande, comprese quelle spontanee e più curiose, Mons. Raspanti si è prestato alla risposta. Alla fine dell’incontro con i ragazzi della catechesi il Vescovo ha visitato i locali in cui si svolgono gli incontri del catechismo per poi intrattenersi nel cortile per un piccolo rinfresco assieme alla comunità in festa.
La visita pastorale riprende il suo cammino nel pomeriggio, nell’incontro con i commercianti della zona. A ciascuno viene chiesto di raccontare la propria attività, confrontandosi con le difficoltà che il commercio affronta oggi e che incidono sulla vita del territorio intero. In questa occasione mons. Raspanti ai commercianti di Giarre ha voluto sottolineare l’importanza di questo incontro, poiché indica nei negozianti coloro che conoscono meglio di tanti altri il quartiere in cui svolgono la propria attività e pertanto si rivelano sentinelle nel cambiamento dei tempi e della società.
“Il pregio del cattolicesimo – sottolinea ancora mons. Raspanti- è aver dato al lavoro una sua spiritualità. Il lavoro è il luogo in cui non manca il sostegno di Dio, poiché nella fatica e nell’orgoglio del lavoratore risiede l’intima natura che rende l’uomo collaboratore del Creato”.
Il confronto / corresponsabilità pastorale
Salutati i commercianti è stato il momento di incontrare il Consiglio pastorale parrocchiale, il Consiglio affari economici, i gruppi parrocchiali e la comunità dei fedeli. Con grande gioia il vescovo ha ascoltato le relazioni dei responsabili dei vari gruppi. Esposte le diverse attività svolte dagli uffici di catechesi, animazione liturgica e ufficio Caritas è stato possibile porre ai covisitatori, nella maggioranza dei casi direttori degli uffici diocesani, domande e suggerimenti sul come poter migliorare la pastorale parrocchiale nelle sue molteplici declinazioni.
Scuola / la legalità cuore del confronto
Ad aprire il secondo giorno della Visita pastorale è stata la visita di Mons. Raspanti al centro Caritas S. Chiara della parrocchia di Giarre e alla comunità Giovanni XXIII. A seguire la visita del Liceo Classico “Michele Amari”. Qui al vescovo gli alunni hanno chiesto un confronto in tema di vocazione e lotta alla mafia. In questa occasione così si è espresso: “Bisogna prendere posizione nei confronti della giustizia per non tradire la propria coscienza“, incoraggiando i giovani alunni a perseguire sempre la strada del bene e della giustizia.
Il saluto alle forze dell’ordine e l’incontro con gli anziani
La visita alla Compagnia dei Carabinieri di Giarre e il locale distaccamento del Corpo Forestale ha concluso il primo ciclo di incontri del secondo giorno di visita pastorale. Alle forze dell’ordine presenti, in particolare al Capitano Mario D’Arco che ha fatto gli onori di casa, mons. Raspanti si è rivolto con queste parole: “La collaborazione tra Forze dell’Ordine e Istituzioni religiose promuove il rispetto della legge e dei valori civili. Questo tipo di collaborazione ha un impatto positivo sulla comunità perché incoraggia comportamenti etici e responsabili.“
L’incontro con gli ospiti delle comunità per anziani Alloggio casa Iryde e Comunità Padre Pio, composte rispettivamente da 22 e 12 ospiti, ha preceduto il momento dell’Adorazione Eucaristica con i vespri solenni e canto del Te Deum di ringraziamento che hanno concluso la visita pastorale.
Chiara Costanzo