Quinto ed ultimo appuntamento prima della pausa estiva per la visita pastorale che porta il vescovo Raspanti tra le parrocchie della Diocesi acese. Luogo dell’incontro è la comunità Regina Pacis di Giarre, retta dai padri bocconisti ed elevata a parrocchia autonoma solo nel 1965, a seguito della bolla vescovile di mons. Bacile che ne riconosceva l’identità del territorio dismembrato da due parrocchie di Giarre: Macchia e San Camillo.
La visita pastorale / il saluto iniziale
La visita pastorale ha avuto inizio con l’accoglienza del vescovo da parte del parroco e della comunità bocconista al suono gioioso delle campane. Monsignor Raspanti ha benedetto i bambini e tutti i fedeli presenti, pregando con loro prima di ascoltare le parole di benvenuto rivolte a nome dell’assemblea da P. Taddeo.
Nel corso della mattinata è stato possibile anche incontrare i residenti del rione popolare satellite e le strutture di aggregazione sociale dell’agglomerato urbano giarrese. I primi ad incontrare il vescovo e poter dialogare con lui sono stati i volontari del Centro Cusmano, che hanno avuto occasione di illustrare il servizio che prestano nei giorni di apertura. Il dialogo con gli assistiti è centrale nell’operato dei volontari e non manca di essere rimarcato nel corso del confronto. La struttura svolge un servizio di assistenza per gli emarginati, alla quale mons. Raspanti guarda con stima ed attenzione, sottolineando nei suoi saluti quanto sia importante fare comunione e condividere l’amore tra i membri della comunità, compresi quelli meno fortunati. Ha seguito questo momento lo scambio di auguri con i quattro sacerdoti bocconisti che provengono dall’India e che sono ospiti della Casa.
La visita è poi proseguita con l’incontro con i gruppi laicali e il Consiglio pastorale parrocchiale e Consiglio per gli affari economici.
Il vescovo Raspanti nelle scuole
Immancabile appuntamento delle visite pastorali quello con i bambini delle scuole, che anche stavolta hanno vissuto il loro momento da protagonisti esibendosi in canti e avendo l’occasione di porre delle domande a mons. Raspanti, che ancora una volta ha risposto con gioia alle loro ingenue curiosità. Al prelato i bambini hanno potuto anche offrire i loro disegni, prima della preghiera e del saluto finale. L’importanza dell’educazione dei più piccoli e del ruolo fondamentale che la fede può avere nella loro crescita è emerso nell’incontro coi piccoli scolari ed i loro insegnati, argomento di particolare attenzione per mons. Raspanti.
Il secondo giorno della visita pastorale / il vescovo Raspanti all’ENS
Il secondo giorno della visita pastorale ha avuto inizio dal Condominio Regina Pacis, nel quale il prelato è stato accolto con gioia. Ha fatto seguito l’incontro con le suore francescane dell’Immacolata di Lipari.
Il vescovo di Acireale ha visitato in seguito il locale centro AIAS e ha portato la sua preghiera al personale e agli ospiti della struttura.
Nel pomeriggio mons. Raspanti ha potuto visitare la sede giarrese dell’ENS, l’ente nazionale che si occupa delle persone sorde. Un’esperienza unica e arricchente, che ha permesso al prelato di entrare in contatto con una realtà importante. L’ente nasce al fine di garantire la protezione e l’assistenza dei Sordi favorendo progetti di inclusione.
La conclusione della visita pastorale
Nella parte finale della visita pastorale il vescovo Raspanti ha incontrato i ragazzi della catechesi e le loro famiglie, a cui si è così rivolto: “Lo scarto tra le generazioni è enorme. Si stanno moltiplicando le scuole per genitori e questa è una esigenza diffusa. Con la crisi della istituzione familiare è complesso seguire i ragazzi con i loro linguaggi e con l’accesso enorme ai contenuti di internet. Stare attenti alle challenge e ai rischi che portano è un dovere da cui non si può prescindere. Che questo luogo sia luogo vivo e di costruzione per tutti coloro che vi accedono“.
Il prelato ha poi proseguito: “Il regno di Dio è come il seme che il seminatore mette nella terra e cresce. E ciò avviene spontaneamente. Così lo è per il regno di Dio: noi dobbiamo avere fiducia nella forza dello Spirito santo che viene da lui. La costanza fa raccogliere i frutti. Noi facciamo quello che possiamo come il seminatore. Il seme cioè la fede che mettiamo ai nostri figli, lo Spirito santo lo porta avanti. Sembra che si perda la non è così anche quando in alcuni momenti della vita sembra così. Il signore non è avaro perché farà raccogliere e quindi noi dobbiamo avere fiducia nell’azione silenziosa dello Spirito.
Quando un tempo in Russia vi era l’ateismo la fede era trasmessa di nascosto dai nonni ai nipoti. Ma la forza di Dio scende sempre e molte volte dipende poco da noi. Occorre certamente pregare e insegnare ai nipoti e ai figli a farlo: un giorno i figli e i nipoti sapranno ricordare per l’azione dello Spirito che opera nei cuori. Le preghiere degli anziani agiscono di nascosto e smuovono i cuori perché questo è l’amore per Gesù vero, sincero. Occorre essere coscienti ed orgogliosi di questo”.
Il solenne Pontificale
Il solenne pontificale ha poi portato il saluto finale alla due giorni di visita pastorale. In questa occasione il vescovo Raspanti ha affermato che “anche questi incontri hanno rappresentato un’occasione unica per rafforzare i legami con la comunità. E’ fondamentale la collaborazione e la condivisione della vita parrocchiale. Vi incoraggio a lavorare insieme per il bene comune”.
Chiara Costanzo