Diocesi / Nel 1° centenario della morte, ricordato mons. Arista, secondo vescovo di Acireale

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Domenica 27 settembre 2020, ricorreva il 1° centenario della scomparsa di mons. Giovanni Battista Arista, già sodale e preposito ed anche secondo fondatore della Congregazione dell’Oratorio dei Padri Filippini di Acireale, dopo il forzato scioglimento a causa delle leggi eversive dello Stato italiano, del sodalizio fondato nel 1756 da padre Mariano Patanè Leotta.
Mons. Arista fu il secondo vescovo della diocesi di Acireale, a partire dal 26 luglio 1907, in sostituzione del defunto predecessore mons. Gerlando Maria Genuardi che, già dal 1904, in considerazione delle proprie precarie condizioni di salute, lo aveva voluto come vescovo ausiliare.
Alla morte di mons. Genuardi, mons. Arista fu nominato vicario capitolare della diocesi per unanime decisione del clero diocesano e, circa un mese dopo, nonostante le sue riluttanze, un biglietto autografo di Papa Pio decimo gli annunciava l’avvenuta nomina a secondo vescovo della diocesi, con le parole: ‘Vorrei poterle esaudire i suoi desideri, ma come posso resistere alla manifesta volontà del Signore, che la vuole vescovo di Acireale?’
La giornata di celebrazione del centenario prevedeva le sante messe nella chiesa dell’Oratorio dei Padri Filippini, intitolata alla Madonna della Purità, e la visita alla tomba, alle stanze ed ai cimeli che furono di mons. Arista, vescovo santo, tutto dedito all’Eucaristia, prezioso ed imprescindibile nutrimento spirituale.
In serata, poi, la santa messa solenne, presieduta in Cattedrale dal vescovo mons. Raspanti, alla presenza dei Padri dell’Oratorio, nonché di una rappresentanza del clero diocesano e degli alunni del seminario diocesano con il rettore don Marco Catalano. L’ingresso alla chiesa era contingentato, a motivo della vigente normativa sull’emergenza sanitaria, ma la cerimonia era diffusa da televisione e social.
La Liturgia della Parola del giorno prevedeva la prima lettura, tratta dal libro del profeta Ezechiele, il salmo responsoriale con il ritornello ‘Ricordati, o Dio, della tua misericordia!’, la seconda lettura, tratta dalla lettera di San Paolo apostolo ai Filippesi, mentre la pericope evangelica di Matteo, proclamata da padre Salvatore Alberti, preposito dell’Oratorio di Acireale, era incentrata sul lavoro nella vigna.Come evidenziato nell’omelia del vescovo, tema dominante della liturgia di questa domenica era la responsabilità sulla salvezza, che è personale di ciascun individuo e della propria disposizione del cuore. Così l’apostolo Paolo esorta ad avere gli stessi sentimenti di amore di Cristo mentre la pericope evangelica esorta a fare la volontà del Padre e, dunque, ad obbedire a Dio, perché ciò è atto di intelligenza.
Mons. Arista fu supremo esempio di obbedienza a Dio Padre, avendo compreso che l’unica vera e possibile scelta è la totale fedeltà a Cristo Signore, via obbligata anzitutto per tutti i Pastori della Chiesa, che devono incarnare nella propria vita l’amore incondizionato di Cristo, ma anche per tutto il popolo santo di Dio.

Nando Costarelli

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