Un evento straordinario nella diocesi di Acireale: in Cattedrale, per due giorni, il corpo del grande Santo, fondatore dei Passionisti, san Paolo della Croce. Il vescovo mons. Antonino Raspanti, nella santa Messa, ne rievoca nell’omelia l’alta spiritualità in molti anni di ‘desolazione’. Un padre passionista della comunità di Mascalucia con ardore traccia il profilo di san Paolo della Croce. Nell’anniversario dei cento anni di presenza dei Passionisti in Sicilia, – attualmente, nelle province di Catania, Trapani, Palermo e Agrigento – il corpo del Santo è in visita, nelle diciotto diocesi dell’isola.
La figura di san Paolo della Croce, nato nel centro urbano piemontese di Ovada il 3 gennaio 1694 dalla coppia devotamente cristiana di Luca Danei, commerciante di tessuti, e Annamaria Massari, si erge sin dall’infanzia quale predestinato da Dio a imprese grandiose. All’età di 26 anni contempla in mistica visione la Madonna con una tunica nera e sul petto il simbolo dei passionisti: un cuore bianco con una croce bianca e la scritta “passione di Gesù Cristo”. S’innamora della sua vocazione: il 22 novembre 1720, con l’abito nero della visione, il vescovo d’ Alessandria lo consacra alla missione di apostolo d ’amore per Gesù crocifisso tra gli uomini, invitandoli al perdono; predilezione per poveri, malati, fuorilegge e anime abbandonate. Il 7 giugno 1727, a Roma viene ordinato sacerdote. Scrive molte lettere di direzione spirituale.
Il rapporto con i Papi del tempo è molto intenso, date le difficoltà e le calunnie, incontrate sul suo cammino. Sul Monte Argentario nasce il primo “Ritiro” della congregazione dei Passionisti, di cui il Santo è il superiore; i primi suoi seguaci sono i fratelli Giambattista e Antonio. Segue la fondazione di parecchi “Ritiri”. Nel 1774 il papa Clemente XIV va a visitarlo.
San Paolo della Croce muore nel 1775 e viene sepolto nella Basilica dei santi Giovanni e Paolo sul Celio. Viene canonizzato da Pio IX.
Padre Filippo Pisciotta, rettore del convento di Santa Maria Addolorata di Mascalucia, ne tratteggia la figura.
San Paolo della Croce, risalente al Settecento, quale messaggio dà oggi al popolo cristiano?
“Ritornare all’amore di Gesù Cristo, Uomo-Dio, morto in croce per ognuno di noi. Lui diceva che il Crocifisso è la più grande e stupenda opera del divino Amore. I mali ideologici del Settecento, quali l’ateismo, la violenza, l’indifferenza, venivano combattuti dal Santo, predicando Cristo Crocifisso, messaggio valido ancora oggi. L’identità nostra è l’essere amati da Dio attraverso la croce.”
Cristo Risorto, mistero supremo di vittoria sulla morte, è contemplato dalla spiritualità dei passionisti?
“ La conversione dell’uomo dallo stato di peccato indica la resurrezione dell’anima, ovvero la salvezza conseguita attraverso il perdono di Dio. Nel nostro simbolo passionista c’è un cuore sormontato dalla croce bianca di colore; il bianco è simbolo della Resurrezione.”
In quanti Paesi del mondo sono presenti i Passionisti?
“In 64 nazioni; precisamente in sette Stati d’Europa, non solo cattolica, ma anche ortodossa; in Africa, in 4 Stati, dove è presente la religione cristiana in genere, non solo quella cattolica; nell’America del Nord e del Sud, specie in Brasile; in diversi Stati dell’Asia, compresa la Cina.”
San Paolo della croce in quali Stati fondò case?
“ Nello Stato Pontificio, dove visse parecchi anni della sua vita; nel Granducato di Toscana.”
Quale è l’esperienza del dialogo interreligioso nei Paesi di religione non cristiana a maggioranza?
“Il dialogo interreligioso in tali realtà si sviluppa con gli ammalati negli ospedali e nell’assistenza ai poveri, ovvero rimanendo vicini ai crocifissi di oggi. Il passionista vede Cristo come riferimento di ogni uomo. Dare Cristo dà senso e pienezza; Lui si definisce: ’ Io sono Via, Verità, Vita’. Il Cristianesimo è un’esperienza, non una conoscenza.”
Anna Bella