Diocesi / Seby Mauro della comunità San Michele istituito accolito: un’altra tappa verso l’ordinazione sacerdotale

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Seby Mauro

Un’altra tappa verso il traguardo finale dell’ordinazione sacerdotale è quella vissuta dal giovane seminarista Seby Mauro della comunità parrocchiale ‘San Michele arcangelo’ di Acireale.

Lo scorso 25 marzo 2023 egli era stato istituito lettore, mentre in questa occasione è stato istituito accolito, sempre dal vescovo della nostra diocesi mons. Antonino Raspanti. Entrambe le tappe costituiscono i ‘ministeri istituiti’ dalla Santa Romana Chiesa, in attesa dei ‘ministeri ordinati’, cioè il diaconato ed il presbiterato.Seby Mauro istituito accolito

Nell’occasione, insieme con Seby Mauro, si conferiva l’accolitato ai due giovani Carmelo Agostino Mannino, della comunità parrocchiale Santuario di Valverde e Paolo Scandura della comunità parrocchiale Maria SS. Annunziata (Cattedrale) di Acireale, entrambi in cammino verso il diaconato permanente.

Il ‘lettorato’ è il ministero che consente ai neo istituiti di poter ufficialmente proclamare la Parola di Dio nell’ambito della celebrazione eucaristica. (Parola di Dio ed Eucaristia costituiscono il pilastro insostituibile attorno al quale deve ruotare la vita della Chiesa Universale). Mentre l’accolitato consente a costoro di prestare il proprio servizio alla mensa eucaristica.

Seby Mauro lettore e accolito

Significativi i momenti liturgici in cui il giovane seminarista Seby Mauro ha ricevuto i due ministeri. Egli fu, infatti, istituito lettore, cioè latore del divino annuncio, lo scorso 25 marzo 2023 (solennità dell’Annunciazione del Signore). Mentre è stato istituito accolito lo scorso sabato 2 dicembre, entrando nella liturgia della prima domenica di Avvento, quando si apriva il nuovo anno liturgico.

Seby Mauro e membri comunità san michele
Seby Mauro e membri della comunità san Michele

Con il lettorato, i nuovi istituiti si pongono al servizio dell’annuncio del Verbo divino. Mentre con l’accolitato essi ufficialmente offrono il proprio servizio per la preparazione della mensa eucaristica, prestando in ciò il proprio aiuto a presbiteri e diaconi chiamati a presiedere le varie celebrazioni liturgiche.

Come affermava il vescovo Raspanti nella propria omelia, in un periodo nel quale tutti noi credenti e, comunque l’umanità intera, siamo sottoposti a prove persino particolarmente dolorose, come guerre, omicidi, etc…, la Chiesa Universale deve levare alto, con i propri ministri in primis ma anche con l’intera comunità ecclesiale, l’annuncio di salvezza che solo Cristo può portare. Proprio Cristo, con la Sua crocifissione e morte ha sperimentato, infatti, personalmente la grande prova immolandosi per l’umanità intera di tutti i tempi perché, come Egli stesso ha affermato, “tutto passerà, ma le mie parole non passeranno mai!”.Seby Mauro con il vescovo Raspanti

Il pane e il vino per preparare la mensa eucaristica

Dopo l’omelia del vescovo, aveva inizio il rito della ‘istituzione’, nel corso del quale il prelato consegnava ai neo istituiti l’occorrente (pane e calice col vino) che in ogni celebrazione eucaristica costituisce l’offerta dei fedeli per la preparazione della mensa eucaristica con il rito dell’offertorio e le successive fasi della consacrazione dei doni, che divengono Corpo e Sangue di Cristo per la comunione dei fedeli.

L’accolito collabora con il sacerdote e/o il diacono alla distribuzione dell’Eucaristia ai fedeli ed anche alla reposizione delle particole consacrate all’interno del tabernacolo. Ma anche alla successiva purificazione di eventuali minuscoli frammenti delle particole consacrate rimaste su calice, pisside e patena.

Nando Costarelli