Diocesi / Si riapre il 28 luglio il Santuario di Loreto. Ultimato il complesso restauro degli affreschi di Vasta e Ragunisi

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Quello di Maria SS. di Loreto, situato su una collinetta di Acireale nord- ovest ai piedi dell’Etna, è un Santuario molto frequentato, con una storia suggestiva. Nel 1553 l’eremita fra’Giovanni Maccarrone, acquistato il terreno, vi costruì una cappelletta, dedicata alla Vergine di Loreto; i boschi circostanti erano ricettacolo di briganti, ma essa diventò luogo di preghiera per quanti passavano di là, specie per motivi di commercio con il territorio messinese.corretto Restauro 154 (512 x 384)

L’eremita successivamente s’ispirò alla casa di Nazaret nella marchigiana Loreto, per riprodurla con le relative dimensioni, così la cappella si trasformò in chiesa. Nel 1626 fra’ Giovanni morì.

La chiesa di Maria SS. di Loreto, nota nella Sicilia orientale, fu elevata a Santuario.

Nel 1669, in seguito all’eruzione dell’Etna, gli acesi si rivolsero alla Madonna di Loreto, per ottenere protezione. In varie occasioni, vennero organizzate processioni dalla matrice di Acireale al Santuario; da segnalare quella del gennaio 1693, dopo il terribile terremoto, che provocò un migliaio di vittime. Anche il Santuario subì danni, con il crollo della primitiva cappella, mentre rimase intatta la parte aggiunta sul modello della Casa di Nazaret.

Nel 1738, l’eremita frate Rosario Campione di Acireale, fondatore dopo pochi anni dell’eremo di Sant’Anna, vi soggiornò per un paio di anni.

Fondata la diocesi, il primo vescovo di Acireale, l’agrigentino Gerlando Maria Genuardi, devoto al Santuario, volle che le sue ossa riposassero lì: austero il monumento funebre.

Il vescovo Ferdinando Cento, nel 1925, prima di andar via da Acireale, donò al Santuario la statua della cosiddetta “Madonna nera”, copia della Madonna Lauretana.

corretto Restauro 125 (512 x 384)Il prof. P. Vincenzo Sozzi visse presso il Santuario, per tanti anni fino alla morte nel 1961: un busto, opera del parroco D’Urso, è posto nel giardinetto antistante la chiesa.

Del recente restauro degli affreschi settecenteschi di Paolo Vasta, del figlio Alessandro, e di Matteo Ragunisi,parliamo con il parroco don Giampaolo Bonanno.

“Nel marzo 2014 comincia il restauro che si è concluso in questi giorni .- ci spiega – Martedì 28 luglio ci sarà la riapertura ufficiale del Santuario, alla presenza del vescovo mons. Antonino Raspanti, delle autorità civili e della Sovrintendenza ai Beni culturali. Il Centro Regionale di Restauro ha effettuato degli studi sugli affreschi del Santuario. Abbiamo ottenuto il finanziamento dai fondi europei di sviluppo regionale di Sicilia 2007- 2013.”

– Nella gara d’appalto, quale ditta vinse?

-“La ditta modenese “Alchimia”, che in subappalto coinvolse l’impresa di restauro di Davide Rigaglia di Castiglione di Sicilia; direttrice dei lavori, la dott. Carmela Cappa.”

I parrocchiani Giovanni Sciacca e Lucia Giuffrida aggiungono che, a spese della parrocchia, sono stati eseguiti lavori di protezione dall’umidità e la sistemazione del tetto.

                                         Anna Bella

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