Un anno fa, più o meno in questo stesso periodo, si parlò di “rivoluzione”, con riferimento agli spostamenti ed alle nuove nomine di parroci che il vescovo acese, mons. Antonino Raspanti, aveva messo in atto.
Stavolta non siamo agli stessi livelli, ma anche quest’anno, dal mese di giugno in avanti, ci sono stati vari movimenti nella nostra diocesi. Certo, gli spostamenti che maggiormente vengono notati sono quelli dei parroci, perché coinvolgono delle comunità. Ed infatti le nomine di cui si è ampiamente parlato (soprattutto nel contesto acese), sono quelle che riguardano don Giuseppe Pavone e don Giuseppe Cicala; il primo trasferito alla parrocchia Santa Margherita di Pozzillo lasciando le due comunità di Cosentini e Maria Vergine e subentrando al secondo, che ha lasciato Pozzillo per diventare direttore dell’OASI “Maria SS.ma Assunta” di Aci Sant’Antonio (l’istituto che accoglie i sacerdoti anziani) al posto di don Giovanni Cavallaro. Entrambe le nomine decorrono dal 21 settembre, ma già, sin da quando esse sono state ufficializzate, sono cominciate le proteste da parte delle comunità parrocchiali interessate, con manifestazioni di piazza, delegazioni di fedeli che si sono recate dal Vescovo e risentimenti vari; in questo caso, cioè, la “rivoluzione” si può dire che l’abbiano fatta proprio i fedeli. Le tre frazioni di Santa Venerina, quelle di Cosentini e di Maria Vergine finora coperte da don Giuseppe Pavone, più quella di Linera (temporaneamente affidata al salesiano don Giuseppe Di Leonforte in veste di amministratore parrocchiale) sono state adesso affidate ad un sacerdote locale, pallottino della comunità di Riposto, padre Giovanni Vincenzo Patanè, che le gestirà insieme con due confratelli del Camerun (ma appartenenti alla medesima comunità di Riposto), Guy Sylvain Atangana Mebina e Benoit Magloire Atemengue, in qualità di vicari parrocchiali.
Dobbiamo poi registrare alcuni nuovi incarichi in ambito curiale, a cominciare dalla nomina di don Mario Arezzi (parroco di San Cosmo) a direttore della Caritas diocesana, al posto del dott. Giuseppe Gulisano, passato ad altro incarico, che è stato il primo direttore laico dell’organismo pastorale acese. Abbiamo ancora, da luglio, don Giuseppe Russo responsabile del Servizio diocesano di consulenza pastorale-giuridica per le cause di nullità matrimoniale e don Lucio Cannavò vice direttore dell’Ufficio per la pastorale dei migranti. E dal 5 agosto don Roberto Fucile è diventato direttore dell’Ufficio per la pastorale del tempo libero, turismo e sport (di cui era già vice direttore), subentrando a don Stefano Presti, nuovo incaricato per la pastorale diocesana dello sport.
C’è infine un cambiamento che riguarda i francescani di Acireale (Ordine dei frati minori): a seguito del trasferimento del padre guardiano Marcello Badalamenti (che era anche parroco della piccola comunità di S. Andrea apostolo nella frazione di Baracche), il nuovo guardiano del Convento di San Biagio (così si chiama il superiore nell’ordine francescano) è fra’ Nicola Lippo, mentre l’incarico di parroco di Baracche è stato affidato a fra’ Lorenzo Ficano, anch’egli francescano.
Auguriamo buon lavoro ai nuovi nominati, ma la vita delle Chiese locali è in continuo fermento – e la diocesi di Acireale non fa eccezione – per cui ci aspettiamo a breve delle ulteriori nuove nomine.
Nino De Maria