Disabilità / La musica come valore e speranza nell’esperienza di Nicola

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La musica può essere un valore integrativo e fonte di speranza quando la tua condizione rischia di incatenarti? Secondo i dati rilevati, dagli antichi agli esperti, sì. Nicola De Vivo ci parla con gioia proprio del suo amore per la musica, germogliato sin dalla tenera età. Un amore che lo ha portato alla rinascita, alla rivincita personale, sormontando quei limiti convenzionalmente attribuiti a chi vive una disabilità.

Disabilità / La musica come valore e speranza: l’esperienza di rinascita di Nicola
I poteri ‘curativi’ della musica

I filosofi nell’Antica Grecia sostenevano che la musica agevolasse la calma interiore, la serenità e la morale. La musica (specie lo strumento della musicoterapia) permette in modo comprovato ai ragazzi disabili di raggiungere calma interiore e serenità, di evocare emozioni e stati d’animo. Soprattutto per chi fatica ad esprimersi verbalmente, la musica fornisce una via d’accesso alla sfera emotiva. Questo processo induce a rafforzare l’Io e la comprensione della propria personalità, fondamentale nel caso della disabilità. La musica agisce dentro e, secondo gli esperti, invia segnali al cervello e concretamente al sistema limbico, che coinvolge le reazioni emotive.

Nicola racconta quando e come nasce il tuo amore per la musica

“Il mio amore per la musica nasce da quando sono nato – afferma risoluto Nicola. Alla nascita ho avuto un problema motorio e sono stato deposto in un’incubatrice per un po’. I miei mi raccontano che due-tre mesi dopo un’infermiera accese una radiolina e in una stazione fu trasmessa ‘Musica è’ di Eros Ramazzotti. Quello fu l’inizio perchè capii fin da subito che quella era la mia strada. Da piccolo ho sempre stretto in mano il microfono, avevo voglia di ascoltare la mia voce, di cantare nei karaoke. In seguito ho iniziato una vera e propria formazione artistica all’età di 14/15 anni e poi ho conosciuto altre realtà musicali”.

Qual è l’ostacolo più importante che la musica e il canto ti hanno permesso di superare?

Oggi credo che la musica non sia solo un ‘prodotto di fabbrica’, ma un valore. La musica ci insegna che non esistono barriere di alcun tipo. Se senti il talento nelle vene lo devi coltivare da subito. La musica è arte, sangue e armonia. Sicuramente aiuta essere ispirato dall’arte e dall’armonia, migliorare la formazione della voce, della timbrica, tutti gli aspetti che l’artista può realizzare”.

Disabilità / La musica come valore e speranza: l’esperienza di rinascita di Nicola
C’è stata un’esperienza musicale o canora che ti ha lasciato qualcosa di importante?

Disabilità musica NicolaNel corso degli anni ho partecipato a tanti talent, ma un’esperienza che ricordo con tanto affetto è stata la partecipazione alla masterclass di Tortoreto che si è svolta dal 4 al 10 settembre. È stata una settimana intensa a livello di meeting e studio, arricchita da momenti gioiosi. Abbiamo avuto modo di conoscere vari produttori di spessore. Ho inoltre avuto modo di eseguire ‘I migliori anni della nostra vita’ di Renato Zero, che per me è riflesso della mia storia. Il pubblico, commosso ed emozionato, mi ha premiato con un lunghissimo applauso e l’indomani sono stato inondato di complimenti e perfino richieste di autografi!”.

Qual è l’emozione più forte che ti dà la musica?

“La più forte è quella quando salgo su un palco. Lì non devi pensare al contesto, devi smussare l’emozione. Quello che davvero conta è andare avanti. Ci tengo a sottolineare che se ho avuto la possibilità di crescere musicalmente è stato soprattutto grazie alla mia insegnante e alla mia buona volontà, perché cantare da seduti a livello posturale non è semplice. Oggi ribadisco di essere fiero della mia passione musicale, che rappresenta un po’ la storia del mio presente e del mio passato”.

Credi che per chi viva delle problematiche di natura fisico-cognitiva il canto sia un mezzo di riscatto?

La cosa bella è l’aspetto integrativo della musica. Io credo che la musica comunichi un messaggio di speranza, ad esempio oggi mi sento di dire alla popolazione afflitta dalla guerra di non abbattersi e che, nel suo piccolo, la musica può aiutare anche in questo questo momento difficile”.

Tu cosa consiglieresti a chi è demotivato a causa del proprio stato e non riesce a trovare la sua strada ?

“Il mio consiglio è quello di non scoraggiarsi, di non rimanere tra quattro mura, di vivere intensamente la vita reale. Io credo che avvicinarsi alla musica, come ad altre attività, può dare un valore, una soddisfazione e non solo a livello personale, ma anche per rinvigorire una cultura che oggi stiamo vedendo sempre più in declino”.

assessorato alla salute

Graziana Caruso

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