Dispersione scolastica / Diplomi a 19 studenti dell’istituto De Sanctis di Paternò per un progetto del consorzio “Il Nodo”

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Sono stati 19 i ragazzi dell’Istituto Superiore Francesco De Sanctis di Paternò, che ieri mattina hanno ricevuto gli attestati del laboratorio di Primo Soccorso, nell’ambito del progetto “C’ENTRO – Anch’io a scuola” del Consorzio II Nodo di Catania, selezionato dall’impresa sociale “Con i Bambini” e finanziato dal Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Alla cerimonia di consegna – si legge in un comunicato di Battuta libera – erano presenti, la responsabile dell’area di intervento “Polo Simeto Sud” e presidente dell’associazione ARCI Ibla Major, Agata Lopes, la dirigente scolastica, Santa Di Mauro e il presidente dell’associazione A.P.A.S, (Associazione di Pubblica Assistenza Paternò), Salvatore Pappalardo.
“Nello specifico, il laboratorio che si è svolto all’istituto psicopedagogico di Paternò – spiega Agata Lopes –  ha previsto 20 ore di formazione (2 ore a settimana) realizzato dall’associazione A.P.A.S che ha permesso di acquisire crediti formativi che arricchiranno il curriculum dei ragazzi partecipanti”.
Complessivamente, il Progetto, C’ENTRO – Anch’io a scuola” –vede il coinvolgimento di 32 partner della provincia di Catania, con il Consorzio Il Nodo capofila, di cui 11 istituti scolastici, oltre 200 insegnanti, 7 comuni, suddivisi in tre aree di intervento: Polo Catania (quartieri Barriera, Canalicchio, Librino, San Giovanni Galermo e il quartiere Piazza Dante di Acireale); Polo Sud Simeto (Paternò, Belpasso, Biancavilla); Polo Calatino (Ramacca, Palagonia e Castel di Iudica).
Avviato ufficialmente a novembre del 2018 e passato alla fase operativa lo scorso febbraio, il progetto si concluderà a maggio del 2021, per un totale di 30 mesi attività. Il progetto, che ha come obiettivo principale il contrasto alla dispersione scolastica e alla povertà educativa in genere, è rivolto a 2500 ragazzi tra gli 11 e i 17 anni, in condizioni di povertà, minori immigrati di prima e seconda generazione, minori stranieri non accompagnati e 300 famiglie con specifiche peculiarità di disagio segnalate dai servizi sociali (famiglie disgregate, monoparentali, genitori disoccupati o in stato di detenzione).
“Quello del primo soccorso è dunque solo una delle tante attività previste dal progetto che in quest’area Sud Simeto coinvolge circa 400 studenti– prosegue Lopes –  sono già stati avviati infatti in tutti e quattro gli istituti paternesi lo sportello ascolto, il tutoraggio, le attività esterne laboratoriali, sportive e di recupero, con le associazioni Arci Ibla Major, KOINE’, A.S.D. Sagittarius Baseball. A Piano Tavola, partito anche il Family Care, un laboratorio di sostegno alla genitorialità”.
Le aree di intervento rappresentano una mappa in cui emerge la forte correlazione tra povertà materiale ed educativa che determinano forme di marginalizzazione sociale, dove si riscontra l’alta incidenza del fenomeno della dispersione, che si attesta intorno al 26%, e l’insistenza di grosse difficoltà socio-economiche che incidono negativamente sul livello di qualità della vita, soprattutto dei giovani”. Deprivazione e povertà economica e culturale, che incidono fortemente sulla situazione di disagio generale in cui vivono i giovani, sfociando in fenomeni quali lo sfruttamento precoce nel mercato del lavoro, il coinvolgimento in attività illegali, bullismo e violenza nelle relazioni tra pari, nonché abbandono e dispersione scolastica.
Più d’uno gli obiettivi specifici: dal ridurre la dispersione scolastica e garantire l’inclusione sociale all’integrare il ruolo educativo della famiglia e della scuola intervenendo sui problemi comportamentali, relazionali, emotivi e cognitivi che provocano difficoltà di apprendimento.

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