Diete dimagranti, lassativi, esercizio fisico estremo, conteggio ossessivo delle calorie, dita in gola per stimolare il vomito: questi sono i precetti fondamentali dei disturbi alimentari che colpiscono giovani e adulti di diverse fasce di età.
In particolare, secondo i sondaggi dell’Andid (Associazione nazionale dietisti) nei paesi industrializzati come l’ Italia, 8-10 ragazze su 100, tra i 12 e i 25 anni di età, soffrono di disturbi del comportamento alimentare, di queste 1-2 nelle forme più gravi. In Italia sono tre milioni di persone, e nel 90% dei casi si tratta di donne.
Nella maggioranza dei casi, il fenomeno è dovuto alla trasmissione di ideali estetici sempre più nocivi e sbagliati: le agenzie di moda hanno sempre assunto modelle e modelli troppo magri, che sono sempre stati reputati oggetto di perfezione estetica assoluta da donne e adolescenti, costantemente bombardati dai modelli comportamentali e fisici che i mass media diffondono.
L’allarme scatta negli adolescenti nel momento in cui, influenzati dai messaggi proposti dal mondo della moda, si confrontano con la realtà del loro corpo che diventa bersaglio di una vera e propria ossessione, che si tramuta in patologia.
Le malattie più frequenti sono l’anoressia, l’obesità, la bulimia e il disturbo dell’alimentazione incontrollata, accomunati, come afferma Gianluigi Mansi, responsabile del Servizio per Disturbi Alimentari dell’IRCCS (Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico), da “scarsa autostima, isolamento sociale, perfezionismo e terrore di ingrassare, selettività al cibo o la tendenza a nasconderlo o sminuzzarlo, un’eccessiva attenzione a cibo, al peso, alle calorie e tendenza a cucinare per gli altri.”
Se, però, l’anoressia si caratterizza per il digiuno prolungato, il bulimico si auto-induce il vomito per espellere le abbuffate giornaliere che colmano il perenne stato d’ ansia in cui vive. In entrambi i casi, tuttavia, il rischio di riportare lacerazioni interne seguite dalla morte, è una costante che parecchi adolescenti affetti da queste psicopatologie sottovalutano.
L’obesità, che colpisce prevalentemente donne e bambini, al contrario, è una patologia caratterizzata dalla continua assunzione di cibo, definito ‘spazzatura’, che con il prolungare del tempo può portare a problemi cardiovascolari, diabete di tipo 2 e tumori. con il passare del tempo, questo disturbo si sta diffondendo nei Paesi più ricchi come l’America, l’Inghilterra e, negli ultimi anni, anche in Italia.
Il fenomeno sta avendo dei pesanti risvolti persino sul web, con la diffusione di siti ProAna e ProMia, che, oltre a inneggiare all’anoressia e alla bulimia, forniscono consigli agli adolescenti e agli adulti per perdere ulteriore peso e a nascondere meglio i sintomi della malattia, fino a fornire loro l’unico motivo della loro esistenza: morire lentamente. Nonostante le numerose segnalazioni facciano chiudere diversi siti ogni mese, ne rimangono sempre di accessibili, in attesa di accogliere nuove vittime.
Eppure si riaccende la speranza in Francia: venerdì 3 aprile 2015 la Camera francese ha approvato un emendamento alla riforma della sanità che impedirà alle agenzie di moda di assumere modelle troppo magre. Il ministro della Salute Marisol Touraine ha inoltre dichiarato che la legge è «un messaggio importante per quelle giovani donne che guardano alle modelle come a un canone estetico».
Demetra Caniglia
Asia Madaudo
(Gli autori di quest’articolo sono studenti del Liceo classico “Gulli e Pennisi” di Acireale in alternanza scuola-lavoro a “La voce dell’Jonio”)