Un’esperienza unica quella dell’accoglienza dell’urna di don Bosco in Acireale. La città ha saputo onorare degnamente il Santo Il passaggio dell’urna in varie parti del mondo è un’iniziativa voluta dal IX successore di don Bosco, don Pasquale Chavez che, nella ricorrenza del bicentenario della nascita del santo (1815-2015), ha voluto che l’urna contenente la reliquia del braccio destro, quel braccio che benediceva tutti , benedicesse ancora oggi i popoli del mondo. E infatti l’urna dal 2009 ha già percorso 102 stati soffermandosi , anche se per poche ore, in tanti luoghi dove è presente la missione e la spiritualità salesiana. Il 12 novembre scorso è stata la volta di Acireale.
Un’aria di fervida devozione si è sprigionata nella città e un movimento generale di fedeli non solo della Famiglia Salesiana, ma di simpatizzanti e devoti del Santo si è incessantemente avviato, lungo la mattinata, nella cappella dell’istituto Spirito Santo per affidarsi alla sua protezione. Numerosi ragazzi, provenienti dalle varie scuole della città, hanno voluto onorare il loro protettore e , accompagnati dai loro docenti , hanno visitato in un primo momento la mostra che illustrava la vita e la missione di don Bosco a favore della gioventù, poi con dignitoso comportamento e profonda devozione hanno sostato davanti all’urna unendosi alla preghiera corale e ai fervorosi canti che si elevavano in suo onore.
Una gioia incontenibile si leggeva nel volto di tutti , mentre aleggiava nell’aria un clima festa che faceva percepire in don Bosco una carismatica presenza.
Alle ore 13, quando l’urna ha lasciato l’istituto per dirigersi a Randazzo, una corona di giovani davanti alla porta della chiesa ha sprigionato un incessante applauso per
salutare, commossi, il loro protettore . Alle ore 20 don Bosco è ritornato ancora una volta ad Acireale. Ad accoglierlo in piazza Duomo era una moltitudine di fedeli e di giovani in festa che con musiche e canti gli hanno reso un grande onore.
Una organizzazione davvero ok… il cui merito va non solo alla Famiglia Salesiana, ma soprattutto agli organizzatori, alle autorità della diocesi e del Comune che generosamente hanno collaborato, esprimendo così la loro concreta devozione a Don Bosco.
Il Passaggio dell’urna del Santo, grande educatore dei giovani, che ha risvegliato nei cuori tanto fervore, susciti una rinnovata passione educativa per il rilancio di un umanesimo cristiano nella nostra società e soprattutto alimenti in tutti i cuori la fede in Dio, che dà pieno significato alla nostra esistenza, aiutandoci a realizzare ogni progetto di bene, sulle orme di don Bosco.
Carmelina Coniglione