Riportiamo le parole di Don Marco Catalano, rettore del Seminario di Acireale, per un augurio sincero di una felice e serena Pasqua affinché, quest’anno più che mai, porti la Pace.
Carissimo/a, tra pochi giorni ci si accosterà alla Pasqua ed è bello vedere come ad essa convergeranno sfumature diverse: ci sarà la Pasqua ebraica col ricordo della liberazione alla schiavitù egizia; ci sarà la Pasqua cristiana con la celebrazione della risurrezione di nostro Signore e – perché no – ci sarà anche la Pasqua laica col desiderio di celebrare la bellezza dell’incontro col fratello. Per tutti sarà Pasqua e per tutti sarà festa. Ma – quest’anno più che mai – pensiamo si possa affermare che in ciascun uomo sorge il
desiderio di accostare alla parola Pasqua la parola Pace, il desiderio di celebrare una Pasqua di Pace!
Don Marco Catalano / Pasqua: un desiderio di Pace
Sentiamo il bisogno di Pace nei nostri cuori, spesso frantumati e dilaniati dall’insopprimibile ego narcisista che altera il rapporto col nostro fratello. Così come sentiamo il bisogno di Pace dinnanzi ad una guerra che – a differenza delle tante altre ancora in corso – vede protagonista una superpotenza con un arsenale capace di mettere in pericolo l’umanità intera. Non siamo in Pace perché si avvertono vicini i corpi straziati dal fragore delle armi e dalla paura della barbarie del nemico. Non siamo in Pace perché si è come su un sottile
crinale in cui ogni passo può essere quello decisivo per sopravvivere o scivolare.
A tal proposito, mi piace ricordare come, da un punto di vista cristiano, l’accostamento della Pace alla Pasqua è assolutamente naturale. Gesù conosce realmente i bisogni più profondi del nostro cuore e non è un caso se agli apostoli riuniti nel cenacolo dice per tre volte “Pace a voi”. Sono le prime parole che Gesù pronuncia da risorto e sono parole rivolte all’uomo di ogni dove e di ogni tempo. Anche oggi Gesù ci dona la sua Pace, una Pace che travalica le ragioni della giustizia – non perché la ignori – ma perché superandola ci fa comprendere che non può esserci vera giustizia per ogni uomo senza perdono.
Pasqua 2022 / La Pace di Gesù
La Pace di Gesù è una pace altra da quella che il mondo riesce a pensare e tuttavia spesso nemmeno a realizzare. Non è certamente la pace del vincitore sul vinto, ma vuole essere una Pace in cui si è tutti vincitori. Una Pace in cui si può essere realmente vicini con le mani, con le parole e col cuore. Una Pace in cui imparo a guardare l’altro non solo per il male che mi ha fatto, ma anche per il bene che ancora non mi ha fatto. Quel bene per cui io stesso devo creare le condizioni perché l’altro possa donarmelo.
Pura utopia, secondo la mentalità del mondo, perché ciò comporta l’abbandono di logiche di potere, di controllo e di privilegio per abbracciare logiche di servizio, di condivisione e di responsabilità. Una Pace – quella che Gesù ci dona – possibile perché Lui per primo è la nostra Pace. Colui che con la sua morte e risurrezione ha abbattuto il muro di separazione del peccato tra noi e Dio riconciliandoci nell’amore. Ed è in questo essere tutti in Pace con Dio ed amati da Dio che possiamo trovare forza e possibilità per divenire autentici operatori di Pace, costruttori di una Pace che – ripeto – non ci fa rimanere legati al male ricevuto nel passato (prossimo o remoto) ma ci proietta a rendere possibile quel bene ancora non ricevuto. Una possibilità che non dipende solo dall’altro, ma anche da noi.
Don Marco Catalano / Un augurio per una Pasqua di Pace
Carissimi, il mio augurio per tutti noi è che possiamo vivere allora una Pasqua di Pace. In cui non solo desideriamo la Pace, ma in qualche modo diventiamo costruttori di Pace. Operazione non semplice e certamente faticosa, come ci ricorda in una riflessione – che è al tempo stesso una preghiera – il cardinale Roger Etchegaray (1922 – 2019). Il cardinale incaricato da Giovanni Paolo II di organizzare lo storico incontro interreligioso di Assisi del 1986, in cui per la prima volta i rappresentanti di tutte le maggiori religioni del mondo si sono riuniti insieme per pregare per la Pace.
Ecco le parole del cardinale Etchegaray:
Quant’è difficile essere profeta della pace!
Se alzo il dito verso un futuro gonfio di speranze,
i realisti mi trattano da idealista;
e se lo abbasso sul presente affranto da sconfitte,
gli utopisti mi tacciano di disfattismo.
Signore, donami il coraggio
di accettare solo da te la rude vocazione di profeta
e di essere ogni volta un perdente tra gli uomini!
Quant’è difficile essere pedagogo della pace!
In mezzo alle tortuosità di un cammino scosceso,
come far capire che un male minore,
anche se tollerato,
rimane un male
e che bisogna far di tutto
per allontanarsi dall’orlo dell’abisso
in cui a ogni istante l’umanità rischia di precipitare?
Signore, donami l’abilità di spiegare chiaramente
che la pace non è così semplice come se l’immagina il cuore,
ma è più semplice di come stabilisce la ragione!
Quant’è difficile accogliere l’evangelo della pace!
Da qualunque parte ci si trovi,
all’ovest come all’est.
[…]
Signore, donami la forza di aiutare
tutti quelli che attingono alla linfa delle beatitudini
per spezzare l’assurda logica
e l’infernale spirale della violenza!
[…]
Pasqua 2022 / Un augurio di Pace
È proprio vero, è più difficile fare la pace che fare la guerra; è difficile essere profeti della pace districandosi tra realismo ed utopia. Difficile è essere disposti a perdere tra gli uomini pur di spezzare infernali spirali di violenza; difficile è conquistare una Pace che nutra al tempo stesso la ragione ed il cuore. Eppure, nel nostro animo è presente e si eleva forte il grido della Pace. Che questa Pasqua ci renda tutti indistintamente costruttori di umanità e profeti di pace! Auguri di buona Pasqua!
Don Marco Catalano