Riportiamo le riflessioni di don Orazio Tornabene sul Natale attraverso una sua poesia, ma non solo.
Penso che un po’ tutti siate a conoscenza di una delle mie passioni, la poesia. Quest’anno ho pensato di rivolgermi a voi, carissimi lettori della Voce, per cercare di riflettere sul significato del Natale e cercherò di farlo a partire da un mio componimento.
Un altro natale
Quale natale?
Quali speranze
per chi vive senza sostanze.
Luci e regali
in tempo in cui le persone
non sono considerate tali.
Ma tanto, conta solo l’apparire
E già questo è tutto un dire.
Un altro natale, tra l’indifferenza,
causa di molta sofferenza.
Quale natale? Mi chiedo.
Un Dio che si fa uomo
in un tempo in cui
l’uomo continua a fare dio.
Però, Dio l’umanità
l’ha assunta veramente,
Uomo la divinità
nemmeno sa dove sta.
Intanto, un altro natale arriva
E muto se ne andrà
Lasciando indifferente una parte d’umanità.
Don Orazio Tornabene / poesia: un altro natale
Stiamo vivendo tempi difficili, ma le crisi non sono il carattere distintivo solo di questo periodo. Infatti, ogni tempo, come ogni persona, è contraddistinto da difficoltà, ma è altrettanto carico di opportunità. Un altro Natale tra qualche giorno farà capolino nelle nostre case. Già da giorni ha invaso di luci le vie dei paesi e delle città. Luccichii e bagliori impressionano gli occhi, distogliendo, alle volte, dal necessario. I cuori, invece, necessitano di una Luce che non distacca dalla realtà, ma che sia capace di palesarla nella verità. In nome di una crisi non ci si può dimenticare dei fratelli e delle sorelle che versano in necessità. In nome della crisi, non si può affievolire lo spirito del Natale.
Spirito natalizio
Forse non saremo in grado di poter fare grandi cose per risolvere il problema delle famiglie in difficoltà, però, una cosa possiamo farla: ritornare allo spirito vero del Natale, spirito di Speranza. Possiamo ritornare allo spirito di Betlemme carico di semplicità e condivisione. In questo Natale che verrà abbiamo la possibilità di diminuire gli scarti, facendo aumentare gli abbracci. Possiamo scegliere di sentirci famiglia, sull’esempio di Giuseppe e Maria, e avvertire la necessità di custodire l’altro come se fosse il bambino Gesù, che ancora una volta chiede di essere amato. Sì, perché solo l’amore è creativo e capace di generare e rigenerare ogni donna ed ogni uomo, traendo da tutti opportunità nuove, come una natività.
Don Orazio Tornabene