Con la stesura della Carta costituzionale italiana, all’indomani della Seconda Guerra Mondiale, si posero le basi per costruire una Repubblica democratica. Finalmente, uomini e donne avrebbero avuto gli stessi diritti e i medesimi doveri, una piena dignità e libertà a prescindere dal sesso. Della “Commissione dei 75” dell’Assemblea Costituente faceva parte anche Angela Gotelli.
“L’audace partigiana” nasce a San Quirico, frazione di Albareto di Borgotaro in provincia di Parma, il 28 febbraio 1905, da Domenico Gotelli, medico condotto, e Tullia Fattori; una famiglia prettamente religiosa.
Angela, educata cristianamente, generosa con gli altri, con sé stessa molto rigida, per l’educazione di montanara che aveva ricevuto da piccola, tra i banchi di scuola del liceo di La Spezia, fa amicizia con Itala Mela. Quest’ultima, conosciuta come “Maria della Trinità” e beatificata il 10 giugno 2017 da Papa Francesco su proposta del cardinale Angelo Amato, era tra le donne più note del movimento femminile cattolico.
Cominciano gli impegni sociali di Angela Gotelli
Con la stessa Itala Mela, prosegue gli studi alla Università di Genova, frequentando la facoltà di Lettere e Filosofia, dove Angela si laurea con lode a soli ventuno anni. È durante il periodo universitario, che coincide con quello fascista, che Angela frequenta, insieme a Itala Mela la Federazione Universitaria Cattolica Italiana (Fuci), nella quale collabora a iniziative culturali e formative.
Presidente del locale circolo cattolico, tra il 1928 e il 1929, alla Fuci viene nominata delegata per l’Italia del Nord-Est e presidente nazionale delle universitarie, subentrando a Maria De Unterrichter (Iervolino), che poi troverà, accanto a sé alla Costituente.
L’esperienza alla Fuci permette ad Angela di lavorare accanto ad Aldo Moro (cui sarà vicina politicamente), vicina a Igino Righetti e monsignore Giovanni Battista Montini, il futuro papa Paolo VI. Nel 1930, Angela è tra i fondatori del Movimento laureati cattolici, divenendone vice presidente.
Al Ginnasio di Trieste vince un concorso per l’insegnamento delle lettere classiche. Angela incontra Alcide De Gasperi, nel 1938, fa ritorno a La Spezia. Qui frequenta un corso da crocerossina presso l’ospedale, particolare attenzione presta ai servizi assistenziali e infermieristici; accoglie, durante i bombardamenti che colpirono la città, perseguitati politici. All’inizio della Seconda Guerra Mondiale, nell’estate del 1941, va a Brindisi per curare i soldati colpiti sul fronte in Grecia che facevano rientro in patria.
Angela Gotelli attiva durante la Resistenza
Molto attiva nella Croce Rossa e nella Resistenza durante la guerra, è ricordata a lungo per aver trattato lo scambio di ostaggi civili con prigionieri tedeschi nel bosco di Montegroppo di Albareto, nel 1944; evitando così feroci rappresaglie tedesche nei confronti della popolazione locale.
Nella casa di villeggiatura della sua famiglia di Poggiorasco, viene insediato il locale comando partigiano. Qui trovarono rifugio anche sfollati e sbandati provenienti dalle aree circostanti, specialmente da La Spezia. Con molta autorevolezza, Angela supera anche una perquisizione dei militi della Decima “Mas”.
Collabora, alla fine della guerra, con il Comitato di liberazione nazionale Alta Italia, seguendo in particolare Achille Pellizzari, capo partigiano ed esponente del Partito democratico sociale cristiano della Liguria. E si attiva per avviare la ricostruzione di Albareto.
Alle riunioni del Movimento dei laureati cattolici (volte alla stesura del codice di Camaldoli), Angela è parte attiva nella costituzione e la nascita della Democrazia Cristiana. Insieme a Giuseppe Lazzati, Giorgio La Pira, Amintore Fanfani, Aldo Moro e Giuseppe Dossetti. Nel 1946 è eletta vice delegata nazionale del Movimento femminile cattolico, ruolo che regge fino al 1950.
Angela Gotelli tra le 21 donne della Costituente
Al referendum istituzionale si schiera per la Repubblica e il 2 giugno 1946, in occasione delle prime elezioni a suffragio universale, è eletta tra le 21 donne dell’Assemblea costituente, presieduta dall’onorevole Giuseppe Saragat, per la Democrazia cristiana (Dc) nella circoscrizione ligure con 20.257 voti di preferenza.
Il 6 febbraio 1947, in sostituzione dell’on. Carmelo Caristia, è chiamata nella Commissione dei 75, incaricata della stesura del testo costituzionale. Le donne Costituenti (con lei c’erano Maria Agamben Federici, Nilde Iotti, Lina Merlin e Teresa Noce) sono unite e compatte.
D’altra parte, come esponenti donne, esse sono malevolmente percepite dai loro colleghi uomini. Eppure, le Costituenti riescono a trasformare questo spazio in uno strumento di forza. Non è per niente facile lavorare insieme agli uomini di tutti i partiti; comunque, le donne devono battersi nell’Assemblea costituente già dal primo giorno, quando i commessi del Parlamento non volevano neanche farle entrare.
Angela, insieme a Nilde Iotti, fa parte della Prima Sottocommissione sui diritti e doveri dei cittadini. In quella quella relativa al potere giudiziario nell’ambito dell’attività della Commissione per la Costituzione, in accordo con Maria Agamben, sostiene il diritto delle donne di accedere agli alti gradi della magistratura. Accesso che peraltro, com’è noto, sarà riconosciuto molti anni dopo.
Una carriera politica in ascesa
Viene eletta alla Camera dei deputati per tre legislature, nel 1948, nel 1953 e nel 1958. Ricopre incarichi di Sottosegretario di Stato per la sanità dal 30 agosto 1958 al 14 febbraio 1959. Per il lavoro e la previdenza sociale dal 19 febbraio 1959 al 24 marzo 1960. E per la sanità dal 2 aprile 1960 al 25 luglio 1960, diventando la terza donna sottosegretario nella storia del Paese.
Angela, da deputata, resta attaccata all’interesse per la medicina. E nel 1952 presenta una proposta di legge per l’istituzione di collegi delle infermiere professionali e delle assistenti sanitarie. Promuove la legge sul patronato scolastico ed è sostenitrice di altre iniziative, come la legge Merlin. E di provvedimenti in favore dell’infanzia e della gioventù studiosa, per cui partecipa a diverse commissioni parlamentari rivolte ai temi dell’assistenza all’infanzia e della scuola. Dal 1963 al 1973 è presidente dell’”Opera nazionale per la maternità e l’infanzia”. Va ricordato l’impegno per il recupero civile delle prostitute liberate dalla legge Merlin.
I suoi rapporti con la Chiesa sono sempre forti ma mai condizionanti. Dal 1951 al 1958 è sindaco di Albareto, dove si adopera per la modernizzazione dei trasporti e per il miglioramento delle scuole. Mentre è presidente dell’Onmi, in seguito a ripetuti attacchi ischemici, è costretta a ritirarsi dalla politica attiva. Angela Gotelli muore ad Albareto il 21 novembre del 1996, all’età di 90 anni.
Un significativo apporto alla vita politica e sociale del Paese
La sua carriera politica è ricca sia a livello nazionale che a livello locale. Una vita così non può essere non ricordata, quanto scritto può apparire riduttivo se si pensa a tutte le attività svolte. I suoi sono valori da ricordare e da tenere vivi, anche guardando a una figura di donna come la sua, che non morirà mai veramente, per il suo apporto politico e sociale e la testimonianza di cittadinanza attiva.
Nel 117° anniversario della nascita, che cade tra pochi giorni Angela può essere ricordata con un pensiero particolare per quanto ci ha lasciato e per quanto costruito per la democrazia Italiana.
La Provincia di La Spezia le ha intitolata la Sala delle Riunioni. “Ringrazio tutti coloro che, con la loro presenza, hanno voluto testimoniare il ricordo di una persona eccezionale”, ha detto, nell’occasione, il presidente Marino Fiasella.
Giuseppe Lagona