Da pochi giorni si è conclusa una fase importante per il popolo italiano e per la regione Sicilia, in particolare. Quella delle elezioni per il nuovo Parlamento (Senato e Camera dei deputati) e del presidente e dell’Assemblea regionale.
E’ stato un mese particolare in cui abbiamo assistito a movimenti peculiari e allineamenti tra i vari partiti, per cogliere al balzo, in alcuni casi, il momento felice che manifestava un gruppo, una categoria di cittadini e utilizzarlo.
Una corsa frenetica perché il tempo era limitato e, sicuramente, poco propizio allo svolgersi della campagna elettorale, visto che ha annullato in pieno le ferie dei candidati e di tanti altri che le programmano in agosto.
Una campagna elettorale anomala
Noi cittadini, per un mese, abbiamo avuto sotto gli occhi giganteschi cartelloni pubblicitari che ci hanno accompagnato, in questo periodo incandescente, assieme alle esternazioni dei candidati e dei politici. Anche ai telegiornali i servizi erano roventi. I candidati, più che delle campagne pubblicitarie, spesso sembravano preoccuparsi di trovare notizie denigratorie verso gli avversari politici.
Particolari, anche, i manifesti che raffiguravano chi si proponeva ai più. Alcuni, oltre a preoccuparsi di mettere una bella foto distintiva, hanno inserito uno slogan che potesse riassumere tutto il loro impegno. Slogan coinvolgenti e ammiccanti che dovevano trasmettere all’elettore un messaggio di sicurezza e di fiducia. Crediamoci insieme, Cambierà tutto, Io non dimentico (alludendo al periodo del lockdown), Pronti a risollevare l’Italia, La Sicilia dei fatti, Con spirito di servizio, La politica sul territorio, Non promesse ma progetti, Riaccendiamo la Sicilia, La cura giusta…
Una campagna elettorale anomala: quando l’immagine dice tutto….
Altri hanno scelto di non scrivere nulla, certi, forse, che la sola immagine avrebbe riassunto tutto il loro impegno. Alcuni hanno messo foto condivise, come se il candidato capolista raffigurato avrebbe dovuto raccomandarli alla gente. Abbiamo anche visto figure in pose particolari, da interpretare; alcune sembravano pubblicità di moda!
Un caso strano si è creato per la contemporaneità di alcuni manifesti di consulenti immobiliari o finanziari che, proponendo con la loro azienda anche la propria immagine, ad uno sguardo veloce e poco attento, potevano sembrare candidati in lizza per le elezioni.
Insomma, anche per i manifesti murali proposti, è stata una campagna atipica e, assolutamente non tradizionale che ha disorientato tanti. Molti, anche tra i più attenti, hanno detto “non so come votare, deciderò dentro il seggio”.
Mariella Di Mauro