Dopo l’incontro con Papa Francesco, i tifosi violenti rovinano la finale di Coppa Italia

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Papa Francesco riceve in udienza le squadre di calcio della Fiorentina e del Napoli

Sarebbe potuta essere la partita che avrebbe dovuto celebrare lo sport; sarebbe, ma non lo è stata. L’appello di Papa Francesco alla responsabilità sociale di cui il calcio deve farsi promotore cade quindi nel vuoto, si perde come un’eco che si spegne in una valle vuota.

Papa Francesco riceve in udienza le squadre di calcio della Fiorentina e del Napoli
Papa Francesco riceve in udienza le squadre di calcio della Fiorentina e del Napoli

Alla vigilia della finale tra Fiorentina e Napoli, Papa Bergoglio aveva incontrato le due squadre ribadendo l’importante valenza educativa che lo sport contiene in sé, sia per la persona con il corpo e lo spirito che per la collettività con solidarietà, lealtà e rispetto. Tuttavia, nella capitale, l’unica cosa ad essere stata celebrata è stata la violenza immatura ed immotivata che si verifica di fronte allo stadio ancor prima del fischio d’inizio: dieci i feriti più uno in condizioni gravissime; fuori dallo stadio, infatti, gruppi armati di tifosi ultrà sono entrati in contatto e sono stati esplosi colpi di arma da fuoco; ciò nonostante la partita non è stata sospesa e la spirale di inciviltà si è estesa all’interno dello stadio dove l’inno d’Italia viene incivilmente fischiato dalla prima all’ultima nota.

Poco importa chi alla fine celebra la vittoria della finale di coppa Italia: non sono queste le serate da dedicare al tifo; non sono serate da ricordare per vittorie e gioie, non quando ad essere macabramente sconfitti sono i valori sociali, morali e civili che dovrebbero caratterizzare il nostro paese che non perde occasione di smarrire la strada. È mai possibile che in Italia quasi ogni manifestazione sportiva, e non, debba essere accompagnata da un clima di tensione?  Che cosa ci manca per evitare che si verifichino questi episodi di violenza sociale immatura? Amaramente dispiace per chi ha assistito ad eventi simili che nulla hanno in comune con lo sport, tristemente ci si augura che Papa Francesco non abbia visto l’ennesimo episodio di sdegno che non può non farci vergognare e colpevolmente imbarazzare.

Andrea Viscuso

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