Passeggiando per il sentiero Sciarone, nel Randazzese, è possibile scorgere degli elicotteri decollare ed atterrare. Affascinati ed incuriositi… ci spingiamo in avanti, laddove si apre al nostro cospetto un grande spiazzale ospitante due elicotteri del Corpo forestale, che nel periodo estivo vengono adoperati per spegnere gli incendi boschivi.
Ci avviciniamo ai piloti per avere maggiori informazioni e intervistarli. Il primo ad allontanarsi dalla pista è il valdostano Milko Minuzzo, pilota; il secondo, Gabriele Roncati, valtellinese, è un tecnico di manutenzione. Chiediamo loro di rispondere alle nostre domande; i due giovani acconsentono immediatamente, seppure un po’ imbarazzati.
Rispondendo all’unisono soddisfano le nostre curiosità e ci spiegano quella che è la loro attività.
– Da quanti anni operate sul territorio siciliano?
“Da circa 10 anni, l’azienda “Elitellina” (alla quale entrambi apparteniamo), presta il proprio servizio alla Regione Siciliana, per la lotta agli incendi boschivi”.
– Qual è il periodo che maggiormente interessa questo fenomeno? “Inizia a giugno per completarsi in ottobre”.
– Il vostro raggio d’azione?
“La regione Sicilia ha delle basi prestabilite, così da raggiungere il luogo interessato nel minor tempo possibile. Le sedi, da cui opera Elitellina, sono tre in tutta la Sicilia: Randazzo, Buccheri e Petralia”.
– Chi coordina le vostre attività?
“Il COR (centro operativo regionale) dirige tutti gli elicotteri, invece il COP è il centro operativo provinciale gestito dal Corpo forestale.
– Il vostro orario di servizio?
“Siamo reperibili 24 ore su 24, tramite cellulare aziendale. Stiamo in base, che sarebbe proprio qui allo Sciarone, dalle ore 8.30 alle 18.30, sempre pronti a ricevere una chiamata d’intervento dal COR”.
– Che margine temporale avete per spiccare il volo?
“Dalla chiamata del COR si hanno esattamente 8 minuti per il decollo, tenuto presente che in questo lasso di tempo l’equipaggio deve effettuare alcuni controlli all’elicottero. Precedentemente alle 8.30 e successivamente alle 18,30, quindi, dalla mattina e sino quasi al tramonto, il decollo è previsto entro mezz’ora dal suo ordine. Questa fascia alba-tramonto si definisce effemeridi”.
– Il controllo non viene effettuato prima?
“In effetti l’elicottero viene costantemente ispezionato, ma un ultimo controllo lo si fa anche prima di partire per la missione. Il tecnico per la parte esterna ed il pilota per la strumentazione”.
– E una volta effettuato il decollo?
“Contattiamo nell’immediato il DOS (direttore operazioni spegnimento, del corpo forestale), che fornisce le prime indicazioni necessarie, man mano più precise, dopodiché il pilota individua la località dove atterrare e poter agganciare la benna (secchiello) morbida e pieghevole”.
– Chi si occupa di questa attività?
“Il tecnico, in questo caso il qui presente Gabriele Roncati”, ci risponde il pilota Milko Minuzzo.
– Come avviene questa operazione?
“Il tecnico predispone a terra la benna, inizialmente posta nella parte posteriore della cabina, la fissa al gancio baricentrico dell’elicottero, dopodiché l’operatore rimane al suolo per verificare che tutto proceda bene nel frattempo che l’elicottero si alza in volo e si trasferisce laddove precedentemente il pilota aveva individuato vasche contenenti dell’acqua, che procederà a pescare”.
– Quale capienza ha la benna?
“Circa una tonnellata”.
– In quanto tempo siete in grado di spegnere un incendio?
“Dipende dall’estensione. Mediamente con 20-30 lanci. Alle volte occorrono giorni. Capita di operare anche con due elicotteri. Lo scorso anno, per esempio, abbiamo stimato 200 ore di attività antincendio. Ed è davvero triste assistere alla distruzione di interi ettari di bosco e pensare ai soldi impiegati per spegnerli, considerato che gli incendi non sono dovuti all’autocombustione, bensì sono di origine dolosa”.
– Qual è l’autonomia di una missione?
“Un elicottero ha un’autosufficienza di tre ore, ma bisogna sempre agire in sicurezza, quindi di fatto è di due”.
– Finito l’intervento?
“Si torna alla base, laddove ci si predispone ad un nuovo intervento, pertanto si comunica con il COR; ci si rifornisce di jet A1 (carburante), si pulisce ed ispeziona l’elicottero”.
– Che modello di elicottero avete in dotazione?
“Un velivolo abbastanza moderno, pertanto soddisfacente. Si tratta di un Ecureuil AS350B3”.
– Nel periodo di inattività come passate il vostro tempo?
“Facendo attività fisica, camminando nel quadrato della piazzola, socializzando con i colleghi, prendendoci cura della nostra base, anche se l’attesa costituisce il momento più pesante della giornata”.
– Qual è il rapporto che si instaura tra voi colleghi?
“Solitamente i rapporti sono buoni. Del resto, anche in questa tipologia di lavoro, come in tutti, ci sono diverse affinità, come sentimenti di simpatia e di antipatia”.
– Nel caso di quest’ultima, come vi regolate?
“Anzitutto, col buonsenso dettato anche da una certa esperienza e maturità professionale, si cerca di minimizzare questo aspetto. E comunque, periodicamente, siamo soggetti ad addestramenti ed aggiornamenti su materie aeronautiche, non solo tecniche, così da accrescere la sicurezza del volo, evitare l’errore umano, conoscere e gestire i limiti fisici e caratteriali. Una di queste si chiama ‘human factor’, che, tra tutte le argomentazioni trattate, ci mette in guardia anche di fronte a certe problematiche, così da gestire la convivenza”.
Soddisfatti della nostra chiacchierata, salutiamo e ringraziamo Milko e Gabriele augurando loro buon lavoro.
Maria Pia Risa