Valeriana: è questo il nome dell’antica città Maya sepolta sotto la giungla e scoperta per caso da un dottorando. L’enorme insediamento è stato rinvenuto di recente in Messico, nello stato sud-orientale di Campeche. Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Antiquity, lo scorso 29 Ottobre, riporta Luke Auld-Thomas come primo autore. Si tratta di un giovane dottorando presso il Dipartimento di Antropologia della Tulane University a New Orleans, seguito dal professore Marcello A. Canuto.
Tutto è iniziato “per caso”, durante una ricerca su Google. “Ero a pagina 16 di una ricerca Google e ho trovato un rilevamento laser effettuato da un’organizzazione messicana per il monitoraggio ambientale”, afferma Luke Auld-Thomas. Ha poi elaborato i dati e ha osservato qualcosa di finora inosservato: un’enorme città antica che potrebbe aver ospitato dal 750 all’850 d.C. fino a 30-50.000 persone, un numero di abitanti dell’area più elevato rispetto a quelli odierni.
Dottorando scopre per caso Valeriana, antica città Maya / Dettagli
Valeriana ha i “tratti distintivi di una capitale” e si suppone che sia seconda per densità solo a Calakmul (a circa 100 km di distanza), finora considerato il più grande insediamento Maya nell’antica America Latina. La città, che era di circa 16,6 kmq, aveva due centri principali con grandi edifici a circa 2 km (1,2 miglia) di distanza. Vi erano due piazze con piramidi, luoghi nei quali i Maya avrebbero nascosto tesori e seppellito i defunti. Aveva anche un campo sportivo, utilizzato dagli abitanti per giocare a palla. L’ipotesi è che vi fosse anche un bacino idrico, evidentemente utilizzato per sostenere una grande popolazione.
Il team di ricercatori ha individuato tre siti in totale all’interno di un’area delle dimensioni della capitale scozzese Edimburgo. In questa fascia giacciono 6.764 edifici di grandezze differenti. La professoressa Elizabeth Graham dell’University College di Londra, non ha fatto parte del team di ricerca ma supporta le affermazioni secondo cui i Maya abitavano città o paesi complessi, non villaggi isolati.
Dottorando scopre per caso Valeriana, antica città Maya / Fra misteri e ipotesi
Probabilmente la popolazione ha abbandonato la città per via del cambiamento climatico, anche se non possiamo averne certezza. Le civiltà Maya erano presumibilmente così densamente popolate da non riuscire a sopravvivere ai problemi posti dal clima. Anche la guerra e la conquista della regione da parte degli invasori spagnoli nel XVI secolo contribuirono all’eradicazione delle città-stato Maya.
È “nascosta in bella vista”, affermano gli archeologi. L’insediamento si trova infatti a soli 15 minuti a piedi da una strada principale vicino a Xpujil. Non vi sono documenti fotografici di Valeriana in quanto “nessuno ci è mai stato”, sostengono i ricercatori. Gli abitanti dell’area, tuttavia, potrebbero aver avuto il sospetto che vi fossero antiche rovine sotto i cumuli di terra.
Dottorando scopre per caso Valeriana, antica città Maya / Lidar, innovazione in ambito archeologico
Valeriana, chiamata così in onore di una laguna vicina, è stata individuata grazie al Lidar, uno strumento che mappa le strutture sepolte sotto la vegetazione. Si tratta di un rilevamento svolto sparando migliaia di impulsi laser da un aereo e valutando il tempo necessario al segnale per tornare indietro. La tecnologia Lidar ha rivoluzionato il modo in cui gli archeologi esaminano le aree coperte di vegetazione, come i Tropici. Ha aperto, di fatti, nuove possibilità per la scoperta di civiltà perdute. Tempo fa gli studiosi svolgevano i rilievi sul posto, a piedi, tramite l’ausilio di semplici strumenti per il controllo del terreno e si impiegava chiaramente moltissimo tempo in più rispetto a quello speso con il Lidar. Infatti, da quando questo sistema ha trovato impiego nella regione mesoamericana, gli archeologi hanno mappato in un decennio circa 10 volte l’area studiata in più o meno un secolo di lavoro.
“Devo andare a Valeriana a un certo punto. È così vicina alla strada, come potresti non farlo? Ma non posso dire che faremo un progetto lì”, spiega Auld-Thomas. “Uno degli svantaggi della scoperta di molte nuove città Maya nell’era del Lidar è che ce ne sono più di quante possiamo mai sperare di studiare”, afferma.
Maria Maddalena La Ferla