DPCM / Italian wedding industry chiede al presidente della Regione Musumeci di farsi portavoce delle istanze di migliaia di operatori

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Un comparto di inestimabile ricchezza che pretende equilibrio nelle restrizioni tra i vari settori produttivi o immediati e concreti ammortizzatori sociali per le imprese.
All’indomani dell’ulteriore Dpcm, pubblicato in Gazzetta domenica 18 ottobre, il movimento spontaneo, Italian Wedding Industry, insieme ad una delegazione di rappresentanti delle categorie della filiera degli eventi, tra cui AFPS – Associazione fotovideografi e professionisti siciliani; Catering e banqueting; Assoeventi-Confindustria; abiti da sposi e cerimonia; SI.WE.PA – Sicilian wedding planer assosiation e Federfiori – Federazione nazionale fioristi,- come riporta una nota stampa –  ha ottenuto un nuovo tavolo di confronto con il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, che, sin dal primo momento, ha mostrato sensibilità riguardo alle sorti del settore, fiore all’occhiello dell’identità dell’Isola.
“Confermo la mia posizione a sostegno del settore degli eventi e del matrimonio – dichiara il Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci – come ho già ampiamente comunicato a seguito della pubblicazione del Dpcm del 13 ottobre, che ha drasticamente limitato l’intera filiera, nel regolare svolgimento del proprio lavoro. Mi impegno a inviare a Roma una mia delibera di Governo, in cui vengano rappresentate le istanze delle migliaia di categorie coinvolte che, in meno di una settimana, hanno visto, di nuovo, sfumare le prenotazioni e tutto il fatturato dei prossimi mesi, mentre erano impegnate nel disperato tentativo di ripartire, con grande onestà e spirito di sacrificio, sulla base delle macerie create dalla prima ondata della pandemia”.Un messaggio chiaro che riaccendere la speranza, il cui eco rimbomba nel lungo periodo di silenzio ed abbandono affrontato dal comparto, sin dall’inizio della pandemia da Covid-19. Oggi, all’alba di un nuovo periodo costellato da incertezza, IWI continua a rappresentare centinaia di migliaia di posti di lavoro, con intere famiglie ridotte sul lastrico.
“Le nuove norme hanno lasciato ad alcuni settori uno spiraglio di luce, ma soprattutto il tempo necessario per adeguarsi ai protocolli sanitari nella elargizione del proprio servizio – dichiarano Barbara Mirabella, Umberto Sciacca e Luca Damiani co-founder del movimento nazionale Italian Wedding Industry –. Chiediamo al governo centrale di consentire anche al comparto della event industry, impegnato da mesi nel riformulare gli assetti organizzativi delle cerimonie e degli eventi aggregativi, di dar prova del senso di responsabilità e del grande rispetto che nutre nei confronti della drammatica emergenza sanitaria in cui versa l’intero Paese.
Già nei precedenti mesi, il movimento Italian wedding Industry, aveva avanzato numerose proposte come la ridefinizione degli spazi, con il supporto degli ordini professionali quali architetti, ingegneri e geometri. Con l’esperienza maturata in questi mesi, è stato mostrato come anche i catering e gli atelier da Sposa, possono evitare di fermarsi del tutto, offrendo il proprio prodotto ai clienti con il garbo e gli strumenti necessari per evitare il contagio. Tutte le categorie sono in grado di riorganizzarsi, basta averne la possibilità, all’insegna di un fondamentale principio: l’equità”.

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