Permesso solo sport agonistico fino al 13 novembre
“Dobbiamo agire ora”. Con queste parole, Giuseppe Conte ha invocato corresponsabilità per evitare un nuovo pericoloso lockdown generalizzato. Spiegando in conferenza stampa il nuovo DPCM entrato in vigore nella passata mezzanotte: “La strategia non può essere la stessa della Fase 1 – ha precisato. – Le misure più efficaci restano le precauzioni di base: mascherina, distanziamento e igiene delle mani. Facciamo attenzione nelle situazioni in cui abbassiamo la guardia, con parenti ed amici. In queste situazioni occorre massima precauzione”.
In base a questo indirizzo, restano innanzitutto confermate le indicazioni relative alle capienze negli impianti sportivi: consentito il 15% di affluenza fino al tetto massimo di mille spettatori per gli impianti all’aperto, mentre massimo 200 per quelli al chiuso, ma c’è la possibilità per le Regioni e le Province autonome, d’intesa col Ministero della Salute, di un diverso numero massimo di spettatori per eventi e competizioni non all’aperto, purché non si superi il suddetto 15% della capienza. Alcune regioni, come la Lombardia, vedono valere già le norme restrittive emanate nei giorni scorsi.
Gli eventi
Nel testo viene specificato come risultino “consentiti soltanto gli eventi e le competizioni di interesse regionali e nazionali”, mentre “l’attività sportiva dilettantistica di base, le scuole e l’attività formativa di avviamento relativa agli sport di contatto sono consentite solo in forma individuale e non per gare e competizioni”. Sospese perciò tutte le attività amatoriali. Per quanto riguarda ad esempio lo sport più popolare del Paese, il calcio, il livello regionale arriva in alcuni territori alla Prima categoria e in altri alla Seconda, ma si fermano tutte le gare della..
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