Draghi / Cosa ci lascia l’ultima conferenza stampa?

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Draghi conferenza

Cosa ci lascia l’ultima conferenza stampa del nostro presidente del Consiglio, Mario Draghi? Tra un resoconto di fine anno e le grandi aspettative per la corsa alla presidenza della Repubblica è stata, indubbiamente, una conferenza diversa dal solito.

Draghi / Cosa ci lascia l’ultima conferenza stampa? Vaccini e ripresa economica

Nonostante l’Italia sia stata classificata come uno dei migliori paesi europei sulla gestione della pandemia, gli obiettivi prefissati dal governo sulla definitiva sconfitta del Covid-19 non sono stati raggiunti. Non è però certo colpa di Draghi se il virus circola ancora in tutta Europa e non è stato sconfitto. Come lo stesso presidente del Consiglio afferma, la campagna vaccinale prosegue su ottimi livelli e soltanto quando la totalità della popolazione sarà vaccinata si potranno trarre le definitive somme. “I vaccini restano lo strumento di difesa migliore dal virus, tenete presente che dei decessi ¾ sono non vaccinati”. Con questa affermazione breve e coincisa Draghi introduce il suo discorso alla conferenza.

La crescita del PIL italiano a fine anno sarà oltre il 6%, dopo un calo del 9% dello scorso anno. Su questo dato, la campagna vaccinale è stata essenziale per la ripresa economica, come afferma il Primo Ministro. La sfida primaria per il nostro paese resta quella di una crescita economica continua e costante, risolvendo soprattutto le disuguaglianze tra Nord e Sud. Draghi rassicura su come sia (ri)partita l’occupazione, pur ammettendo che molta di questa non sia permanente, quindi non registrabile nel lungo periodo.

Il punto sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

Sul PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), il piano di riforme presentato dall’Italia all’Unione Europea per accedere alle risorse economiche della Next Generationconferenza draghi EU, la garanzia di una personalità come quella di Draghi ha, sicuramente, dato credibilità al nostro paese, di fronte alla Commissione Europea. Afferma il presidente del Consiglio: “Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è centrale per questa strategia. Oggi posso dirvi che abbiamo raggiunto tutti e 51 gli obiettivi e che in questo momento è in discussione, alla Commissione, la firma di quello che si chiama accordo operativo, che è il passo successivo al raggiungimento dei 51 obiettivi”.

Continua Draghi: “Si apre poi il periodo di 1-2 mesi, il periodo di interlocuzione con la Commissione, prima di accordare la tranche dei prestiti previsti. Quindi abbiamo raggiunto tutti i 51 obiettivi che avevamo concordato con la Commissione e questo è il terzo messaggio: l’Italia, le regioni, i comuni e il governo si muovono con determinazione e con forza. Il processo è lungo e complesso ma, allo stesso tempo, c’è da essere soddisfatti per ciò che è stato fatto quest’anno. Soprattutto, non c’è ragione di temere che non si possa fare bene anche in futuro”.

Verso il futuro

La conferenza stampa non si ferma su quanto riportato sopra, c’è anche posto per la strategia italiana per lo spazio. L’Italia lancerà la maggiore costellazione europea di satelliti per l’osservazione della Terra, in orbita bassa. Ciò sarà importante per la protezione ambientale e climatica e anche per sviluppare servizi innovativi per le imprese. Un piano che impegna 4 miliardi e mezzo di euro. Ai posteri la sentenza sull’operato del governo Draghi. Per adesso, possiamo solo osservare se il presidente del Consiglio rimarrà o no tale anche nell’ormai prossimo 2022.

Le elezioni presidenziali lo vedrebbero infatti tra i favoriti per la successione dell’attuale presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il cui mandato iniziò il 3 febbraio 2015. Dunque, come prassi dopo 7 anni, le attività per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica avverranno nel prossimo mese di gennaio, quando il parlamento si riunirà in seduta comune per la scelta dei candidati. Intanto, dopo aver passato il natale con il timore di un ritorno alle restrizioni, non possiamo che augurarci il meglio per il futuro.

Michele Garro

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