Quest’anno, il XXII concorso Carri in miniatura 2018, esposti all’ IPAB Santonoceto di Acireale, è stato oggetto di molte visite: le persone erano incantate, coscienti di trovarsi di fronte alla meraviglia di opere d’arte, nel senso autentico della parola.
Il concorso si può considerare come il miglior cantiere per la preparazione dei carristi di domani.
Si entra nella sala dell’esposizione e si ha subito l’impressione di accostarsi ad un mondo nuovo, il mondo dell’arte, della bellezza carnascialesca, della fantasia , dell’originalità. Abbiamo lasciato al di fuori il mondo comune di tutti i giorni, mentre ci troviamo in gioco con giovani o addirittura con ragazzi che vivono con passione le ore di lavoro per la realizzazione delle loro ispirazioni artistiche, traducendole in piccoli capolavori. Si respira un’aria bella, palpitante di gioia, si comunica con gli altri spontaneamente, riscontrando risonanze comuni, che vanno al di là della contingenza. C’è il trionfo indiscusso del colore, dei giochi di luce, dei movimenti, della fantasia più sbrigliata su problematiche del nostro tempo. Quasi venti, gli espositori, molto bravi e originali, con soggetti vari. Ne incontriamo tre. Cominciamo con il più piccolo, Lucio Trovato, 12 anni; poi si prosegue con il giovane Salvatore Di Maria; infine, con il laureato in economia, Simone Raciti.
–Lucio, il tuo piccolo carro è molto colorato e ricco di figure emblematiche; bravo, ti sei appassionato molto nel costruirlo: come l’hai intitolato e l’idea da dove nasce?
“ L’ho chiamato “Il più bel Carnevale di Sicilia”, perché è un omaggio al Carnevale di Acireale, soprattutto al carrista Giovanni Coco, che è stato un pilastro del nostro Carnevale, un grande artista, che ho qui riprodotto e, secondo il parere degli altri, rassomiglia proprio a lui. La fantasia mi è nata vedendo un carro grande, ”Gratta che ti passa” di Messina, ad Acireale.”
-Salvatore, il tuo carro “Vita negata”, dal punto di vista artistico mi piace, specie per le maschere del vecchio e della cavallerizza in sella a un bel cavallo, ma il significato sfugge: quale è? Aspiri a diventare carrista?
“Il vecchio è un mago che sembra poter dare soluzioni vitali, incentivando false speranze; il suo sguardo è malevolo, perché le sue segrete intenzioni sono quelle di arricchirsi. La cavallerizza è simbolo delle bellezze della vita; il cavallo rappresenta la forza per affrontare la vita e non per sopravvivere. Ora non aspiro a diventare carrista, perché ci vuole molto tempo per fare un carro, dunque è come mettersi una croce sulle spalle. La Fondazione deve distaccarsi dalla politica e aiutare chi vuole correre il rischio di diventare carrista.”
– Simone, quanti concorsi hai fatto e quanti premi hai vinto? Parlami poi del tuo carro, “Renzi in Wonderland”, molto originale: sostieni, nel tuo commento scritto, che prende spunto da ‘Alice nel paese delle meraviglie’.
“ E’ una mia passione, il carro in miniatura. Ho fatto 19 concorsi e ne ho vinti 5, premio millecinquecento euro. In questo carro in miniatura, ho adattata la favola di Alice alla situazione politica italiana attuale, con ironia. C’è il siciliano Angelino Alfano, Bianconiglio, con la sua politica di parole apparentemente convincenti, che non si traducono in fatti; Silvio Berlusconi, cappellaio matto, che nella parola è un personaggio esuberante, ma poco fattivo; Matteo Renzi, regina di cuori, la regina della favola, anche lui bravo a parole. Lo scheletrico mostro rappresenta il mondo delle banche. L’orso, in primo piano, la potenzialità, il simbolo di potenza, quindi con la speranza che l’Italia diventi una favola a lieto fine”.