Economia / Aumentano in Sicilia gli sportelli bancari che chiudono

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sportello bancario

La Sicilia viaggia verso una sorta di “desertificazione bancaria” se proseguirà il trend di chiusura degli sportelli degli istituti di credito nell’isola.
Oggi, con 23 sportelli ogni 1000 abitanti (una media di oltre il 35% inferiore a quella nazionale) la Sicilia è una di  quelle con la minore diffusione di servizi bancari. Circa un terzo dei Comuni siciliani, con una popolazione residente di circa 320 mila persone, sono oggi del tutto sprovvisti di sportelli bancari.
Da questi dati è partito Stefano Pellegrino, presidente dei deputati di Forza Italia all’Ars, per preparare il suo disegno di legge per la razionalizzazione degli sportelli bancari in Sicilia, depositato nei giorni scorsi.

sportello bancario
Foto Licenze creative Commons

La chiusura degli sportelli bancari danneggia l’economia locale

Stiamo assistendo – afferma Pellegrino – ad un trend pericoloso per tutta l’economia ed il tessuto sociale dell’isola. Perché l’assenza di banche sul territorio, con i servizi finanziari e creditizi ad essi connessi, è uno degli elementi che favorisce lo spopolamento e l’emigrazione”.

Facendo proprie le proposte venute dalle organizzazioni sindacali del settore Confsal e Unisin, Pellegrino propone che venga istituito un Tavolo Tecnico Regionale per la gestione delle criticità ed urgenze relative alla funzione socio-economica del credito e del risparmio sul territorio siciliano. Tavolo composto da rappresentanti della Regione Siciliana, della Banca d’Italia, della CONSOB, della ABI , della ACRI e dei Consorzi Garanzia Fidi.
Ai pareri di questo Tavolo dovrebbero essere in futuro sottoposti i piani di razionalizzazione o chiusura di reti bancarie in Sicilia, per l’approvazione finale da parte della Consob e della Banca d’Italia.

Stefano Pellegrino
Stefano Pellegrino

Desta preoccupazione la chiusura degli sportelli bancari

La sempre minore presenza di sportelli e servizi bancari in Sicilia – spiega Pellegrino – non può che destare preoccupazione. Perché accompagnata ad una scarsa alfabetizzazione finanziaria porta a conseguenze gravi sul fronte del risparmio e del credito a famiglie e imprese. Con un impatto pesantissimo sulla nostra economia.
Ringrazio Confsal e Unisin Sicilia per gli input ricevuti, che speriamo si traducano in una nuova norma nazionale. Normativa che, senza ovviamente ledere il diritto d’impresa, dia alla politica strumenti per un ruolo di supervisione su quanto accade. Ciò in un ottica di collaborazione e sinergia perché il sistema bancario riprenda con forza il proprio ruolo di motore economico dei nostri territori
“.

Pietro Galluccio

 

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