Lunedì 18 Settembre, nella suggestiva cornice verde di Radicepura a Giarre (CT), ha avuto luogo l’evento “Il Sud genera futuro”. Un appuntamento ormai sentito e annuale, organizzato dal Corriere della Sera grazie anche al sostegno di Crédit Agricole in Sicilia nel ruolo di Main Sponsor. Un percorso articolato a mo’ di interessante storytelling tra voci istituzionali e la concreta realtà di piccole, medie e grandi imprese che vivono il territorio.
La convention è stata moderata da Massimo Fracaro, Responsabile editoriale L’Economia del Corriere della Sera e da Nicola Saldutti, Caporedattore Economia, anch’egli del Corriere della Sera. La location scelta, il suggestivo giardino botanico alle pendici dell’Etna, non è sicuramente un caso. Quale oasi di biodiversità migliore per poter parlare della biodiversità del Made in Italy?
Il Sud genera Futuro / L’intervento del Ministro Nello Musumeci
Il primo a prendere parola insieme a Nicola Saldutti è stato il Ministro per la Protezione Civile e Le Politiche del Mare: Nello Musumeci.
“Il Mar Mediterraneo è luogo di scambi straordinario. Ciò nonostante, da un punto di vista geopolitico, siamo ancora molto vulnerabili. L’Italia, pur essendo una penisola quasi del tutto circondata dal mare, non ha ancora una piena cultura marittima e spesso appare come spettatrice piuttosto che come protagonista. E questo è un paradosso! Infatti, da sempre l’Italia ha percepito l’assenza di una cultura marittima prediligendo una cultura terragna.
Azzardo a dire che abbiamo dato troppa importanza alla questione meridionale. Alla Sicilia, al Sud Italia, non appartiene più questo stereotipo. Questa considerazione va solo a delegittimare il valore delle imprese del Sud Italia. Bisogna sostenere la nuova generazione di imprenditori del Sud, perché fare impresa in Sicilia è molto più difficile che farla in Lombardia. Dunque, chi fa impresa in questo contesto è un eroe. Trovare un siciliano ottimista nel settore è difficile ma io lo voglio essere. Non voglio alimentare ancora di più la cultura della rassegnazione!”
Il Sud genera Futuro / L’intervento di Giampiero Maioli a Radicepura
L’evento ha visto anche l’intervento di Giampiero Maioli, Responsabile del Credit Agricole in Italia. Classe 1956, nel corso del suo lavoro ha messo a segno una costante crescita di redditività per una banca sempre più aperta, green e sostenibile anche nel contesto del Sud. Fa parte dell’etica di questa Banca internazionale, infatti, comprendere il territorio per poterlo sfruttare nelle sue potenzialità. Maioli, ritiene infatti, sempre più importante il ruolo della sostenibilità. Per fare economia è fondamentale sottolineare questa funzione. Ed un peso non indifferente è svolto dalle nuove generazioni, sempre pronte a mettersi in gioco, sfidando non solo le leggi di mercato ma anche quelle territoriali.
Il Sud genera Futuro/ Le due tavole rotonde
Dopo le importanti premesse, hanno preso parola imprenditrici ed imprenditori siciliani in due tavole rotonde. In un lungo dibattito si sono confrontate personalità eterogenee tra di loro con un comune denominatore: il futuro del Sud Italia. La prima tavola rotonda ha visto la presenza di tre donne importanti come Maria Cristina Busi Ferruzzi, Presidente Sibeg, Giusy Damigella, CFO – Mondial Granit SpA e Elita Schillaci, Docente universitario dell’Università di Catania.
Nel corso del dibattito sono intervenuti anche Mario Faro, “padrone di casa”, responsabile de “Faro Flora e Faro Piante” e Gerardo Diana, Presidente del Consorzio di Tutela Arancia Rossa di Sicilia IGP. Difatti l’obiettivo del meeting era proprio quello di sentire storie tra loro diverse dando loro però la stessa cassa di risonanza.
Parola alle imprenditrici e agli imprenditori
La prima a prendere parola è stata M.C. Busi Ferruzzi, figura emblematica in Sicilia dal 1977 per il marchio Coca-Cola, a Catania e Palermo. Tredici anni dopo aveva inaugurato a Catania lo stabilimento SICAVI che svolge l’attività di produzione di bottiglie PET. Per lei la Sicilia è stata cambiamento ed accoglienza.
Il secondo a prendere la parola è stato Faro che, tramite un excursus familiare relativo a quasi sessant’anni, ha reso nota alla platea l’importanza, per una realtà come la sua, dell’apertura mentale al cambiamento e al futuro, in Sicilia. Ed in un contesto del genere, la sostenibilità svolge un ruolo importante. Cercare delle soluzioni innovative, anche con materia prima riciclata, è fondamentale. E la continua ricerca verso il salvaguardare il Paese inevitabilmente rende sempre più vicini i rapporti tra le Banche e le imprese.
Gerardo Diana, Presidente del Consorzio di Tutela Arancia Rossa di Sicilia IGP sottolinea invece sempre più queste capacità aziendale anche dal punto di vista agricolo, che gli permettono di mantenere la sua leadership non solo a livello nazionale ma anche fuori dal contesto europeo. E le parole degli imprenditori trovano pienamente conferma nella figura di Elita Schillaci, docente di Imprenditorialità all’Università di Catania e membro del Comitato scientifico per Crédit Agricole in Sicilia, che non solo conferma le diverse realtà imprenditoriali ma insieme alle colleghe sottolinea l’onore di essere una Donna in un contesto aziendale, andando contro stereotipi e pregiudizi purtroppo ancora fortemente presenti.
Radicepura / Il Sud genera Futuro: vecchie e nuove generazioni a confronto
L’ultima tavola rotonda ha visto protagonisti quattro imprenditori: Giuseppe Condorelli, Amministratore delegato Condorelli, Giorgio Vanadia, Amministratore delegato Ceramiche De Simone, Salvo Salerno, CEO & Chairmanof the Board Reiwa Engine e Nico Torrisi, Amministratore delegato SAC. Realtà diverse ma giovani. Gli imprenditori sono dell’idea che ormai, il futuro di queste nuove realtà imprenditoriali è nelle mani delle nuove generazioni. Una tematica sempre più tangibile e sottolineata più volte nel corso del meeting. E’ tutto nelle mani dei giovani: appartiene a loro il cambiamento. Figli non solo della crisi economica del 2008, ma anche del cambiamento climatico, in un mondo in via di riscaldamento sempre più veloce e pericoloso.
Il focus viene posto su un cambio radicale di paradigma: non esiste più un’ottica settentrionale o meridionale, il tutto dev’essere inteso come senza confini. Ma serve fiducia nelle capacità di queste giovani risorse italiane. Ed il Sud è in grado di generare futuro, a patto che, prima, si creda maggiormente nelle sue potenzialità e in quelle di chi scommette su sé stesso sfidando pregiudizi e stereotipi.
Giorgia Fichera