Economia / La risolutiva pratica del dono tra gli imprenditori

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Chiamando in causa imprenditori e indotti dell’economia per la costruzione del bene comune, come si potrebbe applicare oggi nelle nostre società la “Pratica del Dono“,  svolgendo cosi azioni mirate a favorire lo sviluppo comune? Ecco cosa comunica il progetto Imprenditore non sei solo: donare non solo è giusto ma ci aiuta a creare una collettività capace di guardare al bene degli altri; dedicare una parte del proprio tempo per una causa superiore può fare una grande differenza”. 

La forza del dono nell’imprenditorialità: riflessioni sull’economia generosa

Ci addentriamo nel concetto di Dono, esplorando le radici storiche delle antiche pratiche comunitarie. Questo va oltre il semplice atto di dare e ricevere, rappresentando un pilastro fondamentale per ogni società e organizzazione non profit. Vuole generare nuove opportunità applicando nell’economia e nella finanza l’etica e la solidarietà come forza trainante di ogni azione sociale. Alcuni antropologi intorno agli anni ’60 del 900′ si incuriosirono sulle pratiche economiche e rituali alla base delle società primitive. Innanzitutto il Dono non si basava sul valore materiale in sé, bensì  sul valore dato ai rapporti umani. Non c’è un contratto legale alla base, ma la libertà di voler dare, ricevere e ricambiare. Si gareggiava su chi dava di più e non per ottenere di più.

“Chi pratica il dono non impoverisce mai”: l’economia generosa per il bene comune e l’aneddoto del cammello

“Un vecchio cammelliere arabo scrive testamento e lascia in eredità ai tre figli il patrimonio accumulato durante la propria attività: decide di intestare al maggiore la metà dei propri aversi, un quarto al secondo e un sesto al terzo. Compianto il defunto padre, i tre fratelli si incontrano per la ripartizione testamentaria che consiste in 11 cammelli. Accortisi che il numero non può essere diviso né per metà, né per 1/4, né per 1/6 e non avendo nessuno dei tre intenzione di cedere parte della propria eredità o di dividere fisicamente gli animali, vengono alle mani e dalle mani ai coltelli.

La lite è furibonda e i tre si azzuffano, se nonché, attirato dal polverone e dalle urla, un cammelliere di passaggio interviene separando i tre litiganti invitando alla calma e, ascoltato i motivi di tanto fragore propone una soluzione offrendo ai fratelli il suo cammello in modo da far quadrare la suddivisione. Avendo ora 12 cammelli a disposizione il primo riceve la metà che gli spettava, ovvero 6 cammelli, il secondo un quarto, ovvero 3 cammelli e il terzo il suo sesto, ovvero 2 cammelli. A conti fatti, si accorgono che la somma dei cammelli ricevuti (6 + 3 + 2) da come risultato 11. Undici cammelli assegnati secondo la volontà del padre e uno non ripartito in avanzo. Così, risolti i problemi con giustizia, il cammelliere riprende il proprio cammello e procede il proprio cammino”.

Cosa ci regala la pratica del dono 

Secondo la storia, la generosità non impoverisce nessuno. Il tempo che il cammelliere di passaggio ha speso per calmare gli animi e trovare una soluzione ha superato l’avidità dei tre fratelli, ripristinando equità e giustizia dove le regole da sole non erano sufficienti. Il rapporto si basa su Principio e Reciprocità, su una pratica pubblicamente accettata ed accolta. Mauss scrisse nel suo “Saggio sul Dono“, studiando etnograficamente le tribù degli indiani del Nord America, che molte della famiglie ricche praticavano la pratica del Potlach, nella quale erano abituali a distribuire e/o a distruggere oggetti preziosi e di prestigio, unicamente come gesto posto al servizio delle relazioni sociali e della comunità. Oggi ci può sembrare una cosa da folli, ma esso era orientato a significare l’importanza di tali relazioni e non dei beni materiali posseduti.

Donare non è solo importante, ma anche fondamentale per costruire una comunità orientata al bene comune. Inoltre, dedicare parte del proprio tempo a cause nobili può generare un impatto significativo sulla società. Così il progetto imprenditore non sei solo è composto da un gruppo di imprenditori e professionisti consolidati che aiutano volontariamente i colleghi in difficoltà, offrendo loro formazione e consulenza GRATUITA. Questo gruppo vuole mandare una sfida culturale perché “donare e aiutare chi è in difficoltà è ciò che ci unisce da anni e ci ha consentito di assistere oltre 500 imprenditori. Come Lo facciamo? Gratuitamente, grazie alle donazioni dei nostri partner e soci e alla professionalità e dedizione dei nostri coach e volontari“.

Marika La Mela 

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