Sono oltre la metà degli edifici scolastici ad essere in una zona ad alto rischio sismico. Secondo le statistiche sono circa 4 milioni e mezzo gli studenti che potrebbero rischiare la vita ogni giorno. Negli ultimi anni sono tanti gli episodi di crolli e distacchi di intonaco verificatisi all’interno di queste infrastrutture pubbliche, e sono proprio queste ultime a suscitare il disappunto di genitori, insegnanti e personale non docente.
Le associazioni “Save the Children” e “Cittadinanzattiva” hanno presentato nella sala stampa della Camera dei deputati un manifesto articolato in nove punti, riguardanti l’argomento sopracitato.
“Il diritto alla sicurezza scolastica è fondamentale – dichiara la direttrice dell’iniziativa Raffaella Milano –, è necessario disporre di elementi di sicurezza strutturale e antisismica, tutti i genitori hanno il diritto di essere informati sulla condizione degli edifici che i loro figli frequentano”.
È inoltre importante la partecipazione civica, è giusto che i cittadini si impegnino per la ricostruzione di questi edifici e la loro messa in sicurezza, in quanto il problema li coinvolge in prima persona.
Tra i punti del manifesto, di maggiore rilievo c’è il quarto, dove si afferma che “i soggetti istituzionali quali il dirigente scolastico, il Prefetto o le autorità giudiziarie devono rispondere a degli obblighi e a delle responsabilità, inoltre le fasi degli interventi come ad esempio la progettazione o le gare d’appalto devono essere affiancate da un supporto tecnico permanente. Bisogna inoltre superare la frammentazione del finanziamento per le scuole attraverso l’unificazione di fondi”. Mentre il settimo espone l’importanza della cultura della prevenzione e della sicurezza, vista come un obiettivo realizzabile.
Il penultimo punto, infine, ha come finalità primaria un sostegno psicologico sia per bambini che ragazzi in condizioni di emergenza, e in questi casi si richiede la collaborazione di associazioni competenti e preparate.
Secondo Luigi Gallo un altro toccante problema è quello del sovraffollamento delle scuole: bisogna infatti “alleggerirle” perché c’è differenza tra evacuare in 400 anziché in 800. Al Parlamento erano presenti due genitori che hanno perso i propri figli sotto le macerie che con le loro dichiarazioni vogliono sensibilizzare all’argomento.
“Dobbiamo mettere in sicurezza le scuole nelle quali c’è il tesoro più prezioso di una nazione: il futuro”, come afferma Cinzia Caggiano, mamma di Vito.
Sarah Fortuna – Elisa Grasso
(Le autrici di questo articolo sono alunne del Liceo Scientifico “Archimede” di Acireale che effettuano attività di alternanza scuola-lavoro presso “La Voce dell’Jonio”)