“Trasformiamo il futuro. Per la pace con la cura” è il titolo della conferenza nazionale per sperimentare nuovi percorsi di educazione civica. Programma rivolto alle giovani generazioni per la cura di sé, della comunità, degli altri, dell’ambiente e del mondo come strumento di pace e di cammino verso il futuro per costruire la pace.
Alunni, studenti, insegnanti e dirigenti scolastici della Rete nazionale delle Scuole di pace, accompagnati dagli amministratori locali, dai rettori e dai docenti universitari firmatari del “Patto di Assisi” – Coordinamento degli Enti locali per la Pace, sono stati ricevuti venerdì 19 aprile, da Papa Francesco nell’Aula Paolo VI della Città del Vaticano.
L’incontro è stato voluto da Papa Francesco con la volontà e l’obiettivo di formare una nuova generazione di costruttori di pace. Per trasformare il futuro, oggi minacciato da tante guerre, ingiustizie e disuguaglianze ingiustificabili e insopportabili.
Gli alunni e gli studenti hanno partecipato pronti a dialogare con il Santo Padre per condividere le loro preoccupazioni, i loro sogni e idee. E accogliere anche le proposte per la costruenda vita futura per un mondo migliore per tutti.
Circa 6000 persone in tutto, 137 scuole provenienti da 94 città e da 18 regioni d’Italia. E’ stato questo il folto parterre al cospetto di Papa Francesco. Partecipanti e organizzatori dell’incontro hanno consegnato nelle mani del Papa una lettera, con un messaggio contenente il proprio impegno personale e collettivo per la costruzione della pace con la cura.
L’incontro con il Santo Padre ha fornito l’occasione per dare nuovo impulso a un’educazione alla cittadinanza centrata sullo studio della Laudato sì e dell’Agenda 2030 in nome dell’auspicio “Proteggiamo la nostra casa comune”.
La necessità di nuovi stili di vita, di produrre e di consumare vuol dire anche rimettere al centro il nostro rapporto con madre natura e con la casa comune. Senza pensare al profitto a tutti i costi e al dio denaro come il principale degli obiettivi da raggiungere.
Anche una delegazione di Acireale da Papa Francesco
Alla manifestazione era presente una delegazione di Acireale. L’assessore alle Politiche giovanili e ambientali Francesca Messina, la presidente della Commissione Istruzione Simona Postiglione, la responsabile dell’Ufficio Politiche Giuseppina Rubino accompagnavano una rappresentanza di alunni e referenti dell’I.C. Gianni Rodari, dell’I.C. Galileo Galilei e dell’ I.C. Papa Giovanni XXIII.
A Papa Francesco i rappresentanti della delegazione acese hanno rivolto un sentito ringraziamento. Per tutto quello che ha fatto e che continua a fare per l’intera umanità e per la nostra “madre terra”. “Vogliamo regalare a Papa Francesco – hanno detto – i nostri impegni di pace e di cura verso l’intera natura e verso i popoli tutti”.
L’assessore Messina rivela con grande commozione: “Abbiamo avuto l’opportunità di avere un’udienza straordinaria con Papa Francesco. È stata una grandissima gioia poter condividere questa emozionante esperienza con i ragazzi e i docenti di alcuni nostri Istituti scolastici di Acireale. Le parole di Papa Francesco rimarranno impresse per sempre nei nostri cuori”.
La consigliera Postiglione della delegazione di Acireale:”Una grande emozione l’incontro con Papa Francesco”
La consigliera Postiglione ricorda: “L’emozione più grande è stata quella che si leggeva negli occhi dei nostri ragazzi all’incontro con Papa Francesco. Non meno intensa l’emozione di noi adulti nell’ascoltare le parole del Papa. Parole volte a sensibilizzare noi tutti alla cura di sé, degli altri, della comunità, dell’ambiente e del mondo, come strumento di pace e di trasformazione per un futuro migliore. In un’ottica di nuova visione del mondo, caratterizzata dal prendersi cura reciproco, dalla pace, dall’amore e dalla condivisione”.
L’incontro col Santo Padre è stato così emozionante e interessante che i ragazzi, ritornati in classe, hanno raccontato e descritto quanto accaduto nel viaggio a Città del Vaticano. E’ evidente che un primo passo dell’insegnamento ricevuto ha preso forma, e chi è andato ha condiviso l’esperienza vissuta con i compagni rimasti a scuola.
Sicuramente qualcosa aveva fatto breccia nel loro cuore: la consapevolezza di quanto ciascuno è chiamato a fare per sanare le ferite della natura e della discriminazione tra gli uomini. È stato ricordato dai ragazzi che non è stata solo emozione ed entusiasmo quello che è avvenuto nell’incontro col Papa. Ma qualcosa è rimasto nel proprio bagaglio culturale. Cioè la consapevolezza di tutto ciò che si può fare e che deve essere fatto per un giusto equilibrio tra la natura e l’uomo.
Giuseppe Lagona