Il problema della corruzione assume sempre più “contorni” maggiori, in Italia come in altri paesi. Le molteplici corruzioni sono “pratiche” che pesano e incidono negativamente sull’andamento di una popolazione. Questo problema pone questioni serie: se è un effetto, qual è la sua causa? E soprattutto: quali sono i suoi precedenti nell’agire pratico? La corruzione denota un problema educativo? Si è sempre alla ricerca di scorciatoie per conservare energie, per lavorare sempre meno. La società economica di oggi – per chi sta bene è sottinteso – ci insegna che tutto si può comprare: una materia all’università, una raccomandazione, un posto di lavoro. Tutto questo senza considerare il fatto che potremmo avere anche una “faccia da difendere”, una dignità, una reputazione.
“Mamma voglio questo! Voglio quello!” dicono spesso i bambini piccoli. Ebbene, è proprio la nostra risposta che può esser educativa: possiamo scegliere se accontentare, oppure dire un no secco. Dire “no, bisogna aspettare non si può avere tutto e subito” è una tra le risposte formative. Tutto ciò che nella società azzera quest’attesa fa impennare la soglia possibile della corruzione sociale.Avere rapidamente qualcosa che svaluta gli sforzi, predispone ad orizzonti di facilità (che sarebbe la corruzione) a scapito di un impegno educativo-costruttivo. La corruzione si innesta su un tipo di personalità predisposto all’orizzonte di facilità, allora è necessario reintrodurre le parole di attesa e sacrificio. Perché devo imparare che per costruire un desiderio ci vuole fatica. Un’altro esempio da citare potrebbe esser questo: quando in passato un bambino capriccioso di anni 6-7 piangeva, si lasciava piangere. Questo lo avrebbe aiutato a far i conti con la rabbia, a gestire la frustrazione. Questa diventa una ragione educativa perché se invece il bambino è certo che la mamma arriverà subito appena piange, non si fanno (o si rallentano) i conti con la rabbia, la frustrazione, sicchè diventerò una furia quando sperimenterò la rabbia a 13 anni.
Questa è una lettura che ci serve: se io voglio tentare un’educazione devo mettere questa “attesa”, devo mettere questa “quota” per l’educazione. Se io azzero questi tratti, ci saranno giovani vulnerabili e disinvolti alla corruzione. Allora sarà facile esser corrotti perché questa persona non avrà gli anticorpi per poter resiste alla fatica, al sacrificio, ecc. Cosa crea una persona che strutturalmente respinge la corruzione? L’educazione al valore. L’educazione al valore crea un adulto che punta al lavoro, alla fatica. Questo crea quei tratti di disciplina che sono i deterrenti verso la corruzione. Prevenire la corruzione è possibile attraverso una via educativa semplice!
Riccardo Naty