Una Card ricaricabile per ricevere e gestire comodamente dal proprio smartphone i buoni spesa per l’emergenza Covid-19, grazie alla tecnologia blockchain di Scrypta. Si chiama Social Pay: è un nuovo sistema di pagamento digitale ed uno dei primi esempi in Italia di uso massivo di token e della blockchain per utilità sociale. Il sistema porta la firma di Scrypta Foundation, organizzazione no profit nata con l’obiettivo di far crescere la consapevolezza globale sui benefici della tecnologia blockchain nella creazione di nuovi modelli di business e smart economy.
L’esperimento pilota di Social Pay è stato già condotto con successo nel Comune di Vizzini, in provincia di Catania, con i buoni spesa destinati alle famiglie con difficoltà economiche: l’utilizzo di Social Pay consente di azzerare le trafile burocratiche, velocizzare i tempi di consegna ed evitare il via vai negli uffici per il ritiro dei buoni cartacei. Il sistema si può replicare per emettere e gestire i buoni spesa per qualsiasi comune, in tutta sicurezza. Social Pay impedisce infatti che i buoni spesa siano falsificati o rivenduti, come purtroppo già denunciato da alcuni comuni.
E’ possibile creare, in accordo con i comuni, una copia del progetto e richiedere l’inserimento del codice tramite Pull Request sul Github dedicato: https://github.com/scryptachain/socialpay , anche con il supporto di Scrypta Consortium, il contratto di rete delle aziende che operano su tecnologia Scrypta. Scrypta Foundation mette a disposizione la propria tecnologia a chiunque voglia contribuire al progetto.
“Per dare una soluzione immediata alla corretta distribuzione degli aiuti stanziati dal Governo e dalle Regione per le famiglie che hanno difficoltà economiche – spiega Andrea Nicastro, fondatore e membro del consiglio di amministrazione di Scrypta Foundation – abbiamo realizzato uno strumento sicuro e tracciabile, open source, semplice e pratico nell’utilizzo, che fa risparmiare tempo e risorse ai Comuni. E di conseguenza ai cittadini. Social Pay – continua – è un sistema di pagamento semplice ed intuitivo basato su carte in grado di far comunicare la Pubblica Amministrazione, il cittadino e gli esercenti aderenti alla piattaforma web. Ciò determina un notevole risparmio per la Pubblica Amministrazione, dovuto alla semplificazione delle attività di controllo, distribuzione e pagamenti, certificati da sistemi algoritmici innovativi espressamente progettati per la validazione delle trasmissioni dei dati”.
Sebastiano Cataudo, Core Dev e fondatore di Scrypta Foundation, spiega come “si tratti di un processo di ‘tokenizzazione’ dei buoni spesa, ossia della creazione di un valore digitale corrispondente in token (gettoni) emessi all’interno della blockchain Scrypta, attraverso la tecnologia Planum.
Scrypta è una infrastruttura blockchain decentralizzata, open source e permissionless, ideata per nuovi modelli di business e di gestione delle PA. L’algoritmo che regola Scrypta garantisce uno schema di transazioni ad alta velocità per trasferimenti di asset digitali e pagamenti istantanei. Il sistema consente al Comune/Regione di trattare i dati offline utilizzando un software open source da noi realizzato e donato all’uso gratuito – continua Cataudo – Il Comune distribuisce direttamente ai cittadini aventi diritto una Card con QR-code numerata e assegnata loro in maniera univoca. Assieme alla Card fornisce un PIN di 5 cifre che permette l’utilizzo esclusivo dei fondi“.
“Infine il Comune può versare i contributi, anche a più riprese, attraverso la Card al cittadino, come in una normale carta ricaricabile. Gli esercenti che aderiscono al sistema digitale del buono spesa ricevono un’apposita applicazione web da installare sul loro smartphone o tablet (Pos virtuale), che permette di ‘leggere’ la Card del cittadino e prelevare le somme inerenti l’acquisto nella sua attività. Il cittadino deve comunque autorizzare l’acquisto inserendo il PIN nel POS virtuale dell’esercente. Ogni esercente tramite la sua applicazione web può controllare in tempo reale l’accredito sul proprio conto digitale. Una specifica funzione consente di chiedere il riscatto dei gettoni digitali incassati, inoltrando la richiesta di rimborso al Comune, che procederà al saldo con bonifico bancario. Il Comune riceve le richieste di rimborso da parte dell’esercente e può controllare costantemente il corretto funzionamento“.