Emergenza educativa: “La Voce dell’Jonio” promuove una campagna di (in)formazione

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Uno degli obiettivi principali di un giornale cattolico, oltre quello di informare, è certamente quello di contribuire a fare maturare cultura cattolica. La formazione, di cui desideriamo occuparci, riguarda soprattutto gli adulti. Non vorremmo sembrare arditi agli occhi dei nostri lettori, se desideriamo creare un percorso per riassumerci la responsabilità educativa e formativa. Noi de “La Voce dell’Jonio”, con l’aiuto di quanti ci condivideranno, esperti e protagonisti dell’educazione e della formazione, vorremmo aiutarci a entrare in dialogo tra noi (in famiglia, con gli amici, nei luoghi del commercio e dello svago, in Chiesa o in sagrestia, al bar o sul marciapiede) per raccontare ciò che veramente nella vita conta, ciò per cui vale la pena spendersi, impegnarsi, e continuare a tramandare alle generazioni future, sino alla fine dei tempi.

Ci rendiamo conto che nel cambiamento dei costumi, degli stili di vita che negli ultimi dieci o venti anni, con l’estendersi dei confini territoriali all’intero globo terrestre e con l’uso della tecnologia telematica, forse, abbiamo corso il pericolo di lasciarci sfuggire di mano alcuni valori. Riconosciamo, inoltre, che talvolta non ci sentiamo all’altezza del compito autorevole del controllo e della valutazione di comportamenti, non discernendo se ciò che piace sia anche buono e necessario, lecito e onorabile. E’ tutto buono il nostro agire o c’è qualcosa che ci sfugge in questa società opulenta e povera nello stesso tempo; infelice e insoddisfatta; incapace di attendere e di sperare? Cosa vogliamo proporre ai nostri lettori? Semplicemente … recuperare il ruolo educativo nella nostra vita, riprendere in mano il più nobile dei compiti che ogni uomo ha nella storia, dall’inizio della vita del mondo. A questo compito insostituibile non vogliamo sottrarci.

Non possiamo delegare la trasmissione di quei valori intramontabili, che noi abbiamo acquisito, nei quali abbiamo creduto e per cui ci siamo spesi. Vogliamo essere noi stessi per primi a svolgere con serietà e responsabilità, a seconda della nostra personale competenza, di cui ciascuno di noi è in modo personale e speciale dotato, quel ruolo educativo che ci ha fatto crescere. Ci lasceremo coinvolgere dalle esperienze che sapremo raccontarci e chiederemo che la conoscenza della Dottrina Sociale della Chiesa, che riteniamo valida anche per questo secondo millennio, ci istruisca, ci educhi, ci renda capaci di metterla in pratica con coerente testimonianza nella vita di tutti i giorni.

Desideriamo coinvolgere le persone adulte, educatori/formatori a tutti i livelli, perché insieme ci rendiamo responsabili di formare coscienze mature, rette e capaci di discernimento; e rendiamo visibile quella testimonianza dei valori in cui crediamo. La coerenza di vita di ogni battezzato, che si esprima pubblicamente come persona di fede, deve essere tale da essere riconosciuta da tutti come costume ordinario e permanente e non può essere circoscritto esclusivamente alla partecipazione al rito delle celebrazioni. I comportamenti di colui che aderisce al Vangelo di Gesù sono chiari, umanamente e civilmente rispettabili, manifestano benevolenza, misericordia, cuore puro, povertà di spirito, costruiscono pace, equilibrio, giustizia … Sappiamo che tutto questo non è scontato né facile per nessuno, ma è possibile per ciascuno intraprendere un cammino formativo, fiduciosi che quella “grazia” che accompagna sempre chi confida nella Provvidenza divina, saprà trasformare anche i nostri cuori di pietra.