L’estate è tempo di vacanze. Tempo di viaggi e divertimenti. Almeno nell’immaginario collettivo. Ma non è per tutti così. Ovvero non a tutti è concesso di intraprendere lunghi viaggi o fare esperienze particolari. Molti, volenti o nolenti, devono restare a casa.
A volte è una questione di soldi: le tasche non permettono spese “extra” rispetto a quelle ordinarie. Penso ai disoccupati, ai senza lavoro, a chi ha uno stipendio ridotto o un lavoro precario… Penso agli anziani che vivono con la pensione minima. C’è anche chi non può allontanarsi da casa o dall’ospedale o dall’istituto che lo accoglie perché ammalato o perché infermo a causa degli anni o di altri eventi.
Altre volte è il lavoro stesso che non permette di allontanarsi da casa. Penso soprattutto a chi ha un’attività in proprio, costretto – per mandare avanti l’azienda e non necessariamente per avarizia – a sacrificarsi e rinunciare ad un legittimo tempo di distensione. Tra questi ci sono anche gli studenti che devono recuperare le materie a settembre oppure devono dare esami all’università a fine luglio e inizio settembre, magari dividendosi tra studio e un impiego stagionale. Penso a quanti stanno finendo di scrivere la tesi, animati dalla speranza di chiudere al più presto.
Altri puntano su piccole uscite del fine settimana, in località vicine, al mare o in montagna: la nostra posizione è particolarmente privilegiata e non mancano le opportunità che il nostro territorio – tra le Prealpi Venete e l’Adriatico – ci offre con generosità.
In realtà per fare vacanze non è sempre necessario andare chissà dove, anche se il viaggio resta una delle esperienze formative più efficaci, soprattutto per i giovani (ma non solo). Si può fare vacanza anche con pochi sforzi e minime spese, anche da casa.
Ce lo insegna anche papa Francesco. Le sue ultime ferie, lontano da casa, risalgono agli anni ‘70. Da allora, Bergoglio ha sempre preferito vivere il tempo del riposo estivo senza allontanarsi dalla sua residenza: rallenta i ritmi del suo lavoro ma senza spostarsi. Nella sua famiglia le vacanze non si facevano e durante il periodo di pausa dalla scuola gli era chiesto di contribuire alle necessità della famiglia lavorando, come tutti gli altri membri.
Sul volo di ritorno dalla Corea, nel 2014, il Papa parlò così delle sue vacanze: “Ho fatto le vacanze, adesso, a casa, come faccio di solito, perché una volta ho letto un libro, interessante, il titolo era: ‘Rallegrati di essere nevrotico’. Anch’io ho alcune nevrosi… Una di queste è che sono un po’ troppo attaccato all’habitat. L’ultima volta che ho fatto vacanze fuori Buenos Aires, con la comunità gesuita, è stato nel 1975. Poi, sempre faccio vacanze – davvero! -, ma nell’habitat: cambio ritmo. Dormo di più, leggo le cose che mi piacciono, sento la musica, prego di più… E questo mi riposa”.
Queste dunque le vacanze di Bergoglio: si alza un po’ più tardi, celebra la messa privatamente, non tiene le udienze generali e l’unico appuntamento con i fedeli è l’Angelus domenicale. Così ha più tempo per gli incontri e i colloqui con le persone amiche e anche per lo studio.
Vacanze a costo zero, o quasi, che sono alla portata di tutti e si possono realizzare facilmente, valorizzando le molte opportunità che il nostro territorio offre e soprattutto le relazioni personali, che sono sempre un dono tra i più preziosi (e quindi gratis!).
Alessio Magoga