Il Consorzio di tutela dei vini dell’Etna Doc rinnova il suo Consiglio d’amministrazione. Confermati il presidente Francesco Cambria della cantina Cottanera e il direttore Maurizio Lunetta. Assume la carica di vice presidente Graziano Nicosia dell’omonima cantina. Eletti nella carica di consiglieri delegati Marco De Grazia di Tenuta delle Terre Nere, Marco Nicolosi Asmundo di Barone di Villagrande e Irene Badalà dell’omonima azienda.
Agli esordi nel CdA Michele Scammacca del Murgo della cantina Murgo e Fabio Costantino della cantina Terra Costantino. Subentrano a Sebastiano Costanzo e a Federico Lombardo.
Questo nuovo Cda che resta in carica nel prossimo triennio – si legge nel comunicato stampa. E lavorerà nel segno della continuità con quanto svolto nel precedente triennio. “Sono stati tre anni ricchi di soddisfazioni e di risultati concreti- dichiara Francesco Cambria, presidente rieletto. E sottolinea come “l’unità dei produttori soci del Consorzio e la condivisione unanime del programma sono elementi che riteniamo essenziali per la crescita della nostra denominazione e dell’intero territorio”.
La Denominazione di Origine Controllata Etna nasce nel 1968, prima denominazione della Sicilia e tra le prime nate in Italia, grazie all’impegno dei professori Luigi Barbagallo e Carlo Nicolosi Asmundo. Quest’ultimo, noto produttore tra i primi a imbottigliare vini dell’Etna. Nel gennaio del 1994 nasce, invece, il Consorzio di tutela dei vini dell’Etna Doc.
Compito principale del Consorzio è vigilare sul rispetto delle norme previste dal disciplinare di produzione a difesa del consumatore e dei produttori. Inoltre, promuove la visibilità del marchio in tutto il mondo e coltiva temi d’interesse vitivinicolo. Maurizio Lunetta è stato confermato nel ruolo di direttore, garantendo, con la sua esperienza la continuità all’azione del consorzio. Il progetto di filiera con l’Università di Catania per il riconoscimento dell’intero territorio al biologico attivo da alcuni anni, “continua a essere una nostra priorità”, assicura il direttore Lunetta.
Tema attuale è quello del cambiamento climatico con cui i produttori si confrontano stagionalmente. “Il fenomeno è presente e si evidenzia sull’Etna soprattutto nella instabilità meteorologica – afferma Michele Scammacca. Ma finora non ha creato i disastri che hanno afflitto la produzione vitivinicola regionale negli ultimi due anni. Francamente non credo che esista una vera ricetta per opporsi al cambiamento climatico se non quello di essere sempre più attenti e professionali nella nostra attività”.
Domenico Strano