Frexit, brexit e tutti i movimenti anti-europeisti impattano socialmente l’Europa. Sono sempre più diffusi e se ne discute su tutti i livelli. Dalle critiche agli elogi, è difficile inquadrare correttamente l’opinione dei più sul sistema politico europeo come sistema generale. Se sono in tanti quelli che lo difendono, altrettanti sono coloro che si dimostrano critici nei confronti di certi aspetti del sistema nella sua generalità. Insieme a questi ci sono anche quelli che con le istituzioni europee non vorrebbero avere nulla a che fare. Analizziamo insieme quali sono i cambiamenti nel panorama internazionale. L’esempio recente riguarda ciò che è recentemente accaduto in Francia.
Europa / Frexit e sentimenti anti-europeisti
Nella giornata di sabato 22 Ottobre, nella centralissima zona dei giardini di Lussemburgo di Parigi, sono stati in centinaia i francesi scesi in strada a manifestare contro un sistema che non accettano. Al primo posto il tema era quello delle dimissioni di Emmanuel Macron. Al presidente Francese viene chiesto di lasciare il suo incarico dal giorno dopo le elezioni. Queste lo hanno visto vincitore con il 55% delle preferenze contro la leader conservatrice di destra Marine Le Pen.
Parlando con i cittadini francesi si capisce che l’elezione di Macron alle presidenziali sia stata più una scelta di convenienza che altro. Eleggere Macron non è stata la scelta più facile. Specialmente per i molti cittadini di orientamenti più vicini alla sinistra, con aspettative diverse e che volevano cambiare il corso degli eventi in Francia. Ciononostante è stata una vittoria bilanciata. Macron ha raccolto i voti di più cittadini, il cui scopo era far di tutto pur di non fare avere l’incarico a Marine Le Pen.
Europa / Frexit e sentimenti anti-europeisti
Marine Le Pen vuole portare la Francia fuori dalla Nato e “rimettere l’Unione europea al suo posto”, ovvero fermare il processo di integrazione tra Paesi Ue. Convinta conservatrice, vicina a frange e partiti di estrema destra d’Europa, Le Pen è il simbolo dell’antieuropeismo, sempre più dilagante fra i politici conservatori. La neo eletta Giorgia Meloni, da pochissimo Presidente del Consiglio della Repubblica Italiana, nonché vicina alla Le Pen, ha dimostrato come l’approccio di cooperazione nei confronti delle istituzioni europee non fosse qualcosa che appartenesse alla sua formazione. Con frasi come “è finita la pacchia” nei confronti dell’Europa, si percepisce come la sua posizione non possa dirsi a favore del processo di integrazione europea.
Europa e Frexit / anti-europeisti, conservatori e la psicologia delle folle
In mezzo ai manifestanti del corteo tenutosi sabato per le strade parigine, i cartelli e gli slogan erano dei più disparati. Tra chi condannava le politiche di apertura alle adozioni delle coppie omogenitoriali a chi si professava “anti anti-Russia”, difendendo quindi le politiche e le rivendicazioni di Putin nel panorama bellico. Chi sventolava la bandiera dei Valois (regnanti in Francia) e chi rivendicava posizioni anti abortiste. Ma in mezzo a tutti i cartelli, quello più diffuso era quello della Frexit. In coro hanno voluto gridare il loro dissenso nei confronti delle istituzioni europee. Nonostante la Francia sia fra i paesi fondatori dell’UE, all’epoca chiamata “Comunità Europa del carbone e dell’acciaio (CECA)”, poco dopo modificato in “Comunità economica Europa (CEE)”, il contrasto è netto.
Europa e Frexit / anti-europeisti, conservatori e la psicologia delle folle
Non è difficile immaginare che in molti, parte della folla, del reale funzionamento dell’UE sappiano ben poco. Senza sapere e conoscere è anche difficile criticare. Però avere idee non del tutto vere o basate sui fatti è ciò che spinge le masse: portare avanti idee semplici, d’impatto e che possano coinvolgere. Non importa se la massa effettivamente non sappia le reali ragioni della manifestazione.
Secondo Gustave Le Bon è questo ciò che accade nella creazione di folle non del tutto fondate su fatti. È questa l’onda del cambiamento che si propaga in tutta Europa (e non solo). Secondo vari studi le idee di destra e conservatrici sono quelle che più facilmente stimolano le masse.Sono molti infatti i movimenti che in tutta Europa sfoggiano slogan e richiedono l’uscita del proprio paese dall’Unione Europea. Le elezioni in Italia hanno visto anche la partecipazione di un piccolo, seppur indicativo e importante già per la sua stessa esistenza, partito: italexit. Un partito di matrice sovranista ed euroscettica.
Frexit ed Europa: perché l’UE è soggetta a critiche?
Per i più l’Unione Europea non è altro che un’istituzione in cui siedono nomi importanti che influenzano in parte la vita dei paesi membri. Per capire bene la natura dell’UE, bisogna comprendere come poliedrica essa sia. Innanzitutto si compone di varie istituzioni ed ordini gerarchici tendenzialmente confusionari da discernere. Negli ultimi anni l’Unione ha ricoperto più ruoli e svolto più azioni, anche distanti da quella che è la sua natura originaria. L’UE nasce da esigenze economiche, politiche e sociali: inevitabilmente il suo ambito d’azione può toccare aspetti politici. E accade molto più spesso di quanto ci si possa immaginare, come nel coinvolgimento nella guerra tra Ucraina e Russia.
Un’Europa Federale per arginare l’euroscetticismo
La confusione circa la validità e la correttezza, la cessione di sovranità e l’adempiere a certi “obblighi” probabilmente non avrebbe neanche luogo se solo si facesse chiarezza sulla natura dell’UE. Sono in molti a parlare di Stati Uniti d’Europa: uno dei “padri fondatori” dell’UE, l’italiano Altiero Spinelli, in proposito ha sempre ambito ad un’Europa federale. Probabilmente i dubbi e i dissensi continuerebbero ad esserci, ma la chiarezza aiuterebbe rispetto ad una grande macchina operativa come l’UE. Se è vero che le masse tendono ad avere purtroppo più ragioni per scontrarsi, è anche vero che il sentimento euroscettico e conservatore che prende sempre più piede nasce non di rado da errori che la controparte ha prodotto.
Vittoria Grasso